Calcionews24
·13. Dezember 2024
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Alessandro Bastoni ha parlato della sua avventura all’Inter a Libero.
VOTO ALLA STAGIONE TUA E QUELLA DELL’INTER FINORA- «Direi 8 per entrambi. Siamo partiti un po’ a rilento perché non esiste più distacco tra una stagione e l’altra. A livello mentale non è stato facile recuperare e questo ha influito. Ci siamo ripresi bene e alla fine posso dire che ad agosto avremmo messo la firma per essere in questa situazione di classifica tra Champions e campionato».
PRIMA SCONFITTA IN EUROPA– «Un ko non è mai facile da digerire, ma a casa ho ripensato a tutto: basta guardare dove sono Bayern, City o Real per capire che stiamo facendo un buon percorso».
ABITUATI TUTTI BENE– «Sì, ma è una nostra responsabilità: se abitui tutti all’eccellenza poi devi essere bravo a mantenere quello standard. Dopodiché è evidente che non possiamo vincere tutte le partite».
CONTESTAZIONE AL TURNOVER DI INZAGHI- «Impensabile. Anche perché non è umano riuscire ad essere sempre al 100% a livello nervoso. E se non lo sei, la squadra va in difficoltà. Il riposo è indispensabile».
OFFERTE DEI CLUB EUROPEI- «Qualcuno mi ha cercato, ma ho sempre dato massima priorità all’Inter. C’è una vita oltre al calcio e la mia famiglia sta benissimo qui. Gioco in un’Inter al top che lotta per vincere in ogni competizione, non ho mai avuto mezzo pensiero sulla necessità di dover cambiare».
PREGI E DIFETTI DI INZAGHI- «Pregio: riesce a far sentire tutti parte del gruppo e fondamentali alla causa.Quanto al difetto, non saprei… Forse abbiamo avuto un problema iniziale nel dover comprendere il suo calcio, ma è stato più una difficoltà nostra, venivamo da Conte che è completamente diverso».
CONTE– «Ovviamente per il bene del calcio e dell’umanità… Conosciamo bene il mister, sa che siamo la squadra favorita e ha provato a destabilizzare un po’ l’ambiente».
SCUDETTO 21 O FINALE DI CHAMPIONS- «La finale di Champions! Assolutamente».
COS’E’ MANCATO A ISTANBUL? – «Eh, un pizzico di fortuna e un po’ di consapevolezza che ancora non avevamo. Ora sappiamo di essere a quel livello».