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Calcio e Finanza

·21. Januar 2025

Caso Mbappé, ora la UEFA può intervenire: il PSG rischia

Artikelbild:Caso Mbappé, ora la UEFA può intervenire: il PSG rischia

La querelle, che vede contrapposti il Paris Saint-Germain e Kylian Mbappé per gli oltre 55 milioni di euro di arretrati che il calciatore pretende dal suo ex club di appartenenza, è arrivata all’attenzione della UEFA.

Secondo quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano francese L’Equipe, il PSG ha dichiarato presso il massimo organo del calcio europeo i 55,4 milioni non pagati alla stella francese, ora giocatore del Real Madrid di Carlo Ancelotti, che sono composti da un bonus alla firma (36,6 milioni), stipendi arretrati (5,75 milioni mensili per aprile, maggio e giugno 2024) e un premio di 500mila euro.


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Il club francese è stato condannato due volte al pagamento di tale cifra, che comunque non è ancora avvenuto, visto il ricorso presentato dalla società presieduta da Nasser Al Khelaifi. Il primo giudizio sulla vicenda è arrivato lo scorso 11 settembre dalla commissione giuridica della Ligue de Football Professionnel (LFP), confermata poi dalla commissione paritetica di appello della LFP il 25 ottobre.

La UEFA, come sempre fatto in questi casi, attende la fine del procedimento a livello nazionale prima di intervenire direttamente sulla vicenda. Secondo il regolamento del massimo organo del calcio europeo, all’articolo 82, in merito all’assegnazione della licenza ai club e la sostenibilità finanziaria, è richiesto ai club partecipanti alle Coppe Europee di non avere debiti nei confronti dei propri dipendenti. L’articolo 82, nel dettaglio, stabilisce che «al 15 luglio, al 15 ottobre e al 15 gennaio della stagione di licenza, il titolare della licenza non deve avere alcun arretrato di pagamento […] nei confronti del proprio personale […] derivante da obblighi contrattuali o legali dovuti al più tardi il 30 giugno, il 30 settembre e il 31 dicembre, rispettivamente». E precisa: «Il titolare della licenza deve preparare e inviare, entro il termine e nella forma comunicata dall’UEFA, una dichiarazione che confermi il totale dei debiti nei confronti del personale, nonché l’assenza o l’esistenza di arretrati di pagamento […]».

Proprio per questo il PSG ha presentato la propria documentazione contabile, specificando di avere una controversia aperta con un suo ex tesserato, Mbappé appunto. In questa documentazione presentata alla UEFA, non solo figurano i 55,4 milioni di euro di contenzioso, ma vengono sommati anche i contributi sociali e le imposte relative a questa cifra, che fanno salire il totale a 98 milioni.

In caso il club non riesca a risolvere la controversia, vincendo il ricorso o saldando il dovuto al calciatore, rischierebbe sanzioni dalla UEFA, che però come detto attende che la situazione si risolva definitivamente in Francia e per questo aspetta il tribunale giudiziario di Parigi dove il PSG si è recato per contestare le due decisioni avverse delle commissioni della LFP.

Da parte sua, dopo aver incassato le sentenze favorevoli della LFP, Mbappé si è rivolto direttamente alla Federcalcio francese per vedersi riconoscere quanto previsto dal suo contratto. Al momento, non si conosce la data dell’udienza per questo provvedimento che potrebbe portare a delle sanzioni di carattere nazionale nei confronti del Paris Saint-Germain.

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