Cerci, il passaggio dal Torino all'Atletico Madrid: "massacrato per un messaggio" | OneFootball

Alessio Cerci e quel gol pazzesco in Torino Genoa

Negli occhi dei tifosi del Torino non può non esserci quel gol pazzesco…in casa contro il Genoa, in una partita non adatta ai deboli di cuore.

Dapprima il vantaggio di Gilardino al 90', poi i “gemelli del gol” Cerci e Immobile ribaltano la partita in pochi istanti scatenando lo Stadio Grande Torino e l'allora tecnico Ventura che esulta senza trattenersi.

Un gol, quello di Cerci, che é rimasto nel cuore (e sulla pelle) dell'ex 11 granata. Al 47:47 del secondo tempo Cerci fa crollare lo stadio con quell'eurogol che qualsiasi tifoso granata difficilmente dimenticherà e lui ha voluto tatuarsi quel giorno e quel minuto sul petto, vicino al cuore.

L'addio al Torino in direzione Madrid e quel messaggio maledetto

Alessio Cerci ha raccontato questo episodio nel podcast ‘Calcio selvaggio' a cura dell'influencer e youtuber Kristian Pengwin.

La moglie di Cerci aveva postato una frase "Andiamo nel calcio che conta" scatenando il caos una volta che il messaggio era stato trasmesso in tv dal giornalista Sandro Sabatini, un messaggio scritto dalla moglie su un gruppo privato Facebook: “Successe il finimondo, fui massacrato per 6 anni”. La parentesi spagnola fu, suo malgrado, poco felice.

Cerci spiega quel periodo in cui dopo la stagione esaltante al Toro aveva molto mercato, proprio in Italia: “Io volevo rimanere in Italia e ho avuto due o tre trattative con dei club italiani e alla fine lei si è sfogata su questa cosa. Non voleva sminuire il calcio italiano, anzi, ma ha sottolineato come io volessi restare in Italia ma sia stato poi costretto ad andare via. E infatti io sono andato all'Atletico Madrid dal primo di settembre firmando all'ultimo secondo”.