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·1. Januar 2025

La denuncia di Omeonga, ex Genoa e Avellino: “Picchiato dalla polizia, trattato da criminale”

Artikelbild:La denuncia di Omeonga, ex Genoa e Avellino: “Picchiato dalla polizia, trattato da criminale”

Ex calciatore di Genoa e Avellino, Stephane Omeonga qualche giorno fa ha denunciato un grave fatto accadutogli a Natale tramite i social network. Omeonga ha subito un’aggressione da parte delle forze dell’ordine a margine del decollo del volo Roma-Tel Aviv. Omeonga ha affermato di essere stato prelevato dall’aereo con la forza e trascinato fuori, per subire poi alcuni atti di violenza. Di seguito il suo racconto:

Il 25 dicembre sono stato vittima della brutalità della polizia. Durante un volo tra Roma e Tel Aviv, dopo essere salito a bordo e aver preso posto, uno steward mi ha avvicinato per un presunto problema con i miei documenti e mi ha chiesto di lasciare l’aereo. Confidando nella validità dei miei documenti, gli ho chiesto con calma che tipo di problema fosse. È stata chiamata la polizia e sono stato ammanettato e portato via con la forza dall’aereo. Una volta fuori dall’aereo, lontano dalla vista dei testimoni, la polizia mi ha violentemente gettato a terra, mi ha picchiato e uno di loro ha premuto il ginocchio contro la mia testa“.


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Sono stato poi portato in un veicolo della polizia, ammanettato come un criminale, fino all’aeroporto. È arrivata un’ambulanza, ma in stato di shock non ero in grado di rispondere alle domande dei paramedici. Poco dopo, dalla radio dell’auto della polizia ho sentito dire: “Ha rifiutato le cure mediche, va tutto bene”. Questo era completamente falso, ho chiesto di portarmi in ambulanza con loro spaventato da ciò che la polizia avrebbe potuto farmi. Poi sono stato messo in una stanza grigia, senza cibo né acqua, e lasciato in uno stato di totale umiliazione per diverse ore. Quando sono stata rilasciato, ho saputo che un agente di polizia aveva sporto denuncia contro di me per le ferite presumibilmente causate durante l’arresto, nonostante fossi ammanettato. Inoltre, tutt’oggi, non ho ricevuto alcuna giustificazione per il mio arresto. Come essere umano e padre, non posso tollerare alcuna forma di discriminazione”.

Questo arresto è solo la punta visibile dell’iceberg. Molte persone che mi somigliano non possono trovare lavoro, non hanno accesso alla casa o non possono partecipare agli sport che amano, semplicemente perché sono nere. Dobbiamo essere uniti e alzare la voce per educare coloro che ci circondano – i nostri colleghi, vicini e amici – su questo problema che affligge la nostra società e ne ostacola il progresso”.

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