AC Milan
·1. Februar 2025
AC Milan
·1. Februar 2025
Le ultime stagioni hanno vissuto una costante: i Derby tra Milan e Inter raramente si sono limitati ai due di campionato. Rossoneri e nerazzurri si sono affrontati spesso anche in altre competizioni - potrebbero ritrovarsi ancora nel corso di questa annata - e la sfida che aprirà il nostro febbraio arriva in scia al bellissimo ricordo della Finale di Supercoppa in Arabia Saudita. Presentare il nostro prossimo avversario, il gruppo guidato da Simone Inzaghi, è come introdurre un vicino di casa di cui si conoscono pregi e difetti, di cui c'è pressoché nulla di nuovo da scoprire. Ci proviamo, però, nella nostra analisi prepartita, per avvicinarci a una partita che da sempre - e per sempre - catalizza l'attenzione e le emozioni dei tifosi rossoneri.
Prima i numeri. Quando Daniele Chiffi fischierà il calcio d'inizio, domenica 2 febbraio alle 18.00, segnerà il punto di partenza del 242° Derby nella storia tra tutte le competizioni. Il bilancio complessivo pende leggermente a favore dei nerazzurri, ma i rossoneri hanno vinto i due precedenti del 2024/25 - oltre a Riyadh, anche l'andata dello scorso 22 settembre - e potrebbero prevalere in tre stracittadine stagionali per la prima volta dal 2004/05. Generalmente gli ultimi sette incroci tra le due squadre in Serie A sono in assoluto equilibrio (tre successi per parte e un pareggio) con una costante: il Milan ha sempre subito gol nel corso del primo tempo, anche se è poi riuscito a portare il risultato finale dalla sua.
INTER FORMATO TRASFERTA, MA LA TENUTA DIFENSIVA È DA VERIFICARE Il Derby in arrivo vedrà il Milan nel ruolo di padrone di casa, e il primo punto della nostra analisi si poggia sul rendimento esterno della squadra di Inzaghi. Una stracittadina fa sempre storia a sé da questo punto di vista, ma è impossibile non evidenziare come l'Inter arrivi all'appuntamento sulla scia di un grande momento in trasferta: in campionato sono otto vittorie consecutive fuori casa, con le ultime sette arrivate tutte senza subire gol (23, invece, le reti segnate). Solo una squadra ha fatto meglio, quanto a clean sheet in trasferta, nella storia della Serie A ed è proprio il Milan, nella stagione 1993/1994. Con un rendimento difensivo contraddistinto da numeri importanti sembra quasi paradossale soffermarsi su come un punto da verificare nei nerazzurri sia la tenuta difensiva, specialmente nei big match. In questa stagione l'Inter ha subito 5 gol (in due partite) dal Milan, 4 - nel pirotecnico pari dello scorso ottobre - dalla Juventus e in generale anche contro il Napoli capolista la squadra di Inzaghi ha sofferto oltre il singolo gol messo a segno da McTominay.
Punti da esplorare, per trovare delle potenziali vulnerabilità, potrebbero essere le ripartenze e le incursioni centrali: i due precedenti stagionali, e in particolare lo sviluppo dei due gol messi a segno da Pulisic tra San Siro e Riyadh, possono essere un esempio in tal senso. Servirà, però, attenzione massima lungo tutti i 90': Milan e Inter sono tra le squadre più prolifiche del nostro campionato per reti nel primo quarto d'ora (solo l'Atalanta fa meglio di entrambe), ma i nerazzurri guidano la classifica della Serie A per gol segnati nei secondi 45' di gioco, ben 29. Ultimo punto focale i calci piazzati. Nessuna squadra tra i cinque maggiori campionati europei ha segnato più dell'Inter da questo punto di vista (16 gol, come Bayern e Wolfsburg), sfruttando fisicità e atletismo di diversi elementi, ma il Milan si è dimostrato più attento che in passato a difendere queste situazioni di gioco, tanto che solo il Napoli ha fatto meglio dei rossoneri in stagione.
LAUTARO IN GRANDE SPOLVERO, INZAGHI RITROVA DEI PILASTRI Il giocatore in assoluto più in forma dei nerazzurri è il capitano, Lautaro Martínez. Sbloccatosi nel 2025 col momentaneo 1-0 a Riyadh, il capitano dell'Inter viene dalla tripletta segnata in Champions al Monaco e, in generale, da un gennaio che è il mese più prolifico della sua stagione con otto reti in tutto su tre competizioni. L'argentino arriva al Derby con una striscia di cinque partite consecutive - tra Serie A e Champions - a segno, e soltanto in un caso (il 2-2 col Bologna) un suo gol in campionato non è coinciso con una vittoria della squadra di Inzaghi. Il prescelto a fargli compagnia in attacco dovrebbe essere Marcus Thuram, che pur essendo nella sua migliore stagione a livello realizzativo in campionato ha finora segnato un solo gol nel 2025, il 19 gennaio contro l'Empoli. Altro giocatore in grande spolvero è Denzel Dumfries, pure lui reduce da un gennaio particolarmente prolifico in fase offensiva.
Non mancherà una costante delle ultime stracittadine quindi, ovvero il duello diretto con Theo Hernández: un confronto che ha spesso visto il vincitore incidere in maniera positiva sull'esito finale della propria squadra. In casa nerazzurra si profilano poi due rientri importanti, almeno per la panchina (ma pronti, se chiamati in causa, a dire la loro a gara in corso): da un lato Hakan Çalhanoğlu, infortunatosi proprio durante la Finale di Riyadh, e dall'altro Francesco Acerbi, che non gioca dal 23 novembre a Verona. Elementi importanti anche perché spesso incisivi nei confronti diretti degli ultimi anni tra le due squadre. Non è al rientro in questa partita Benjamin Pavard, reduce da 90' contro il Monaco e da un'altra titolarità recente (il 19 gennaio contro l'Empoli). L'assenza - ha saltato l'intero mese di dicembre per un infortunio al bicipite femorale - del francese nella Final Four di Supercoppa si è però rivelata pesante per Inzaghi, e il nome dell'ex Bayern Monaco può essere aggiunto a questa lista di rientri.
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