Inter News 24
·18. Februar 2025
Moratti svela: «La Roma mi offrì Totti in lacrime, stavo per prendere Messi. Per Sneijder devo ringraziare un barista». Poi svela il retroscena su Iniesta
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Inter News 24
·18. Februar 2025
In occasione del 30° anniversario di quando diventò presidente dell’Inter, ovvero il 18 febbraio del 1995, Massimo Moratti ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. Da discussione incomincia dal KO della squadra di Inzaghi contro la Juve, per poi virare su alcuni aneddoti e ricordi del passato.
SUL KO CON LA JUVE – «Troppi gol sprecati e troppe pressioni sul povero Lautaro. Troppe. Male, male. Però senta, io voglio bene a Motta, con tutti quelli del Triplete ho un rapporto affettivo eterno, sono figli aggiunti».
L’ACQUISTO DI ZANETTI – «Mettevo su coi figli le cassette del campionato argentino, o meglio, anche quelle fra le tante. Iniziammo a seguire Ortega. Né Zanetti né Rambert, bensì Ortega. Seguendo lui vidi però partite dove giocava questo Zanetti. Mandai Suarez in Argentina a guardarlo da vicino. Una notte, una notte a Milano, là era giorno, Suarez chiamò per chiedermi se si doveva procedere all’acquisto. Risposi di pazientare, corsi a svegliare i figli, dovevo visionare un’ultima volta le videocassette con Zanetti… Diedi il via libera».
IL CAMPIONISSIMO OGGETTO DEL DESIDERIO MA INCOMPIUTO? – «Iniesta. In una fase in cui avevamo enorme appeal e potenza economica, non dico che avremmo potuto acquistare chiunque, ma quasi… ecco, provammo con il Barcellona, provammo in tutti i modi, con azioni diplomatiche su più fronti, con mediatori, spendendoci di persona, intavolando trattative per far arrivare, come dire, ulteriori e ulteriori input a nostro favore… Niente, non c’era verso, avrebbero ceduto chiunque ma Iniesta no, avremmo potuto avanzare qualsiasi tipo di offerta pazza, qualsiasi, ma saremmo lo stesso tornati a Milano da soli».
ALTRI COLPI GRAZIE ALLE VIDEOCASSETTE? – «Beh, Zamorano. Senza videocassette non l’avrei mai preso. Ci metteva l’anima, un interista dentro. Prima di ogni partita, talmente stava in tensione che vomitava. Ogni volta».
INCE LO VIDI DAL VIVO? – «Sì, sempre con i figli andavamo alle partite del Manchester. Ero perso per Ince. Perso. Doveva diventare un giocatore dell’Inter. Punto. Andai direttamente a casa sua a corteggiarlo».
L’AIUTO DI UN BARISTA PER SNEIJDER – «Per Sneijder ringraziai un barista di Forte dei Marmi. Mi fermò per dirmi che con Sneijder avremmo vinto tutto. Aveva ragione. Chiamai Branca, Branca chiamò Mourinho per domandargli se potesse servire Sneijder, Mou disse “Sneijder? Eh magari”, Branca mi richiamò per dire che Mou lo voleva, io presi Sneijder».
IL PIU’ CORTEGGIATO? – «Ronaldo. Da buon brasiliano adorava essere inseguito, blandito. Non facevamo altro che sentirci mille volte al telefono ogni giorno, lui prima “sì firmo” poi “no ci devo pensare”, “sì firmo”, “no ci devo pensare”, avanti così…».
IL TENTATIVO PER MESSI – «Lo seguivamo al Mondiale under 18. Stavamo per comprarlo, ma saputo quello che il Barcellona stava facendo per i suoi problemi di salute, lasciai perdere. Giuro»
TOTTI – «L’allora proprietà della Roma era piena di debiti, strapiena di debiti… Il presidente era così disperato che arrivò a offrirmi Totti. Piangendo… Poi forse Totti avrebbe comunque scelto di restare a Roma, ma anche in quel caso lasciammo stare noi dell’Inter. Cose di calcio, cose di sentimenti».