Calcio e Finanza
·27. November 2024
Calcio e Finanza
·27. November 2024
«Il nostro progetto è semplice. Pagliuca quando ha sposato il nostro progetto ha voluto che non venisse toccato un aspetto, ovverosia la storia sportiva di questi anni confermando le cariche di questi anni». Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Atalanta Luca Percassi, nel corso della sesta edizione dello Sport Industry Talk organizzato da RCS Academy a Roma.
«Stadio? Per noi poter dotare l’Atalanta e i tifosi di uno stadio nuovo, adeguato agli standard europei, è sempre stato un sogno. Anche grazie all’amministrazione comunale che ha lanciato un bando per comprare il sito dello stadio, da lì è partita questa storia».
«Nel 2017 abbiamo acquisito la proprietà dello stadio e da lì è partita una ristrutturazione che ha dotato Bergamo di uno stadio adeguato al livello della città. Siamo stati fortunati come club, ovviamente c’è stata una grande disponibilità di mio padre e di Pagliuca di fare il più grande investimento della storia di questo club e sicuramente il più grande investimento come opera pubblica dal dopoguerra in avanti. In Europa vediamo città magari non bellissime ma vediamo stadi meravigliosi, in Italia invece accade troppo spesso l’esatto opposto con città bellissime ma stadi che non corrispondono alla bellezza della città».
«Spero l’Atalanta possa essere presa come esempio utile per altri club che vengano messi nelle condizioni di poter operare. La speranza è che tutte le amministrazioni mettano in condizioni le società che vogliono investire di poter accelerare, spesso non è un problema di capacità finanziarie ma di tempi lunghissimi».
«Litigiosità? Penso che bisogna voler bene al calcio. Se il calcio ha determinate esigenze, bisogna cercare di ascoltarlo e assecondarlo perché dietro ogni club ci sono anche investimenti importantissimi nella crescita dei giovani, che rappresentano il futuro delle nostre società. Ma soprattutto c’è un discorso sociale importantissimo nella formazione dei futuri uomini che guideranno questo Paese, tanti ragazzi che fanno i nostri settori giovanili diventeranno lavoratori. Il calcio ha bisogno di essere ascoltato perché ha un ruolo talmente importante. Oggi è un momento di fare un cambio, noi vogliamo essere costruttivi: il mondo del calcio ha bisogno di unità di intenti per portare benefici futuri».
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