Calcio e Finanza
·2. Dezember 2024
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Tentato omicidio dell’ultrà milanista Enzo Anghinelli nel 2019. È la nuova accusa, contenuta in un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere, a carico del capo ultrà della curva Sud del Milan, Luca Lucci, già arrestato il 30 settembre scorso nell’inchiesta della Dda di Milano sulle curve di San Siro con l’imputazione di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di aggressioni ed estorsioni, nonché colpito anche da misura cautelare il 18 novembre in un’indagine su un maxi traffico di droga.
Per la tentata uccisione di Anghinelli, che venne gravemente ferito a colpi di pistola alla testa in via Cadore, zona Porta Romana, il 12 aprile di cinque anni fa e si salvò per miracolo, il 17 ottobre era stato già fermato, nelle indagini della Squadra mobile coordinate dai pm Paolo Storari e Leonardo Lesti, Daniele Cataldo, 52 anni, ritenuto il “vice” di Lucci.
E già si era saputo che, nell’ambito dei nuovi accertamenti sul “cold case”, il capo ultrà rossonero, 43 anni e detto “la belva”, era indagato per il tentato omicidio in qualità di presunto mandante. Oggi gli è stata notificata, nel carcere di Voghera (Pavia) dove è detenuto, la nuova ordinanza del gip Domenico Santoro.
Durante l’interrogatorio, Cataldo aveva negato di essere uno dei due uomini in sella allo scooter dal quale partirono i colpi. Un agguato che, secondo le indagini, sarebbe maturato nell’ambito di «uno scontro per il controllo della curva Sud» e per certificare la volontà di «supremazia» conquistata dal 2016 da Luca Lucci, che stava portando avanti una «guerra» contro un altro gruppo di ultrà milanisti, i Black Devil, capeggiati da Domenico Vottari, a cui era legato Anghinelli.