Abi Brighton Juventus Women, le prime parole da bianconera: «Quando è arrivata l’offerta non ho avuto dubbi, è quello che cercavo. Sul numero di maglia…» | OneFootball

Abi Brighton Juventus Women, le prime parole da bianconera: «Quando è arrivata l’offerta non ho avuto dubbi, è quello che cercavo. Sul numero di maglia…» | OneFootball

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Juventusnews24

·8 January 2025

Abi Brighton Juventus Women, le prime parole da bianconera: «Quando è arrivata l’offerta non ho avuto dubbi, è quello che cercavo. Sul numero di maglia…»

Article image:Abi Brighton Juventus Women, le prime parole da bianconera: «Quando è arrivata l’offerta non ho avuto dubbi, è quello che cercavo. Sul numero di maglia…»

Abi Brighton Juventus Women, le prime parole della bianconera ai canali ufficiali del club: tutte le dichiarazioni

Il nuovo acquisto della Juventus Women Abi Brighton ha parlato ai canali ufficiali del club bianconero dopo l’ufficialità del suo arrivo a Torino.

PAROLE – «È tutto molto bello. Le persone sono straordinarie: tutti sono stati così accoglienti e calorosi, il che ha reso il passaggio molto più semplice».


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LA SCELTA DELLA JUVE – «Ho sempre voluto giocare all’estero e non ho mai pensato che avrei avuto un’opportunità come quella di giocare per la Juventus. Quando è arrivata l’offerta non ho avuto dubbi, con la storia di questo Club, lo stile di gioco. È quello che cercavo. Voglio imparare il più possibile. Questa è la mia prima volta in una squadra professionistica e poter imparare dallo staff tecnico e dalle mie nuove compagne è una grande opportunità e qualcosa che attendo con impazienza».

SULLE SUE QUALITÀ – «Sono una calciatrice con buone abilità tecniche, mi sento a mio agio con il pallone tra i piedi e allo stesso tempo – come ho imparato all’Università di Vanderbilt – so utilizzare bene il fisico sul rettangolo verde. Rispetto alla mia esperienza al college, in questa nuova avventura mi aspetto un livello molto alto nelle diverse competizioni da cui poter imparare tantissimo».

SUL NUMERO DI MAGLIA – «Mio nonno giocava a baseball e indossava il 33, così come mio fratello da calciatore. E io porto avanti la tradizione: dopo l’università anche qui ho scelto questo numero».

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