Inter-News.it
·14 November 2024
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Barella questa sera sarà impegnato con la maglia della Nazionale. Agirà da numero 10, da trequartista, alle spalle di Retegui. Inzaghi lo studierà, magari usciranno fuori situazioni e strategie per il futuro.
DOPPIO LAVORO PER INZAGHI – La Serie A si ferma per dare spazio alle Nazionali. L’Inter lavorerà dunque a ranghi ridotti, dopo il deludente 1-1 casalingo contro il Napoli, in vista di una ripresa dopo la sosta che si spera possa dare importanti indicazioni in vista del prosieguo della stagione. In questi giorni, Simone Inzaghi lavorerà e studierà su due fronti: al centro di allenamento, con un gruppo parziale, ma anche davanti alla TV, dopo le pedine più importanti del suo scacchiere sono state chiamate dai rispettivi Paesi e in questi giorni giocheranno su più fronti.
BARELLA, ESAME DA TREQUARTISTA – Il primo esame in casa Inter arriverà questa sera: Nicolò Barella tornerà a vestire la maglia della Nazionale dopo l’Europeo in Germania. Luciano Spalletti lo schiererà trequartista, da numero 10. Ecco, Inzaghi – ma non solo – seguirà al massimo il suo centrocampista anche per opzioni future in casa nerazzurra. Nicolò Barella, perno centrale del reparto di campo, è partito a rilento come più o meno tutto il collettivo. Se Hakan Calhanoglu, almeno per il momento, sembra avere una marcia in più, Barella sta miscelando prestazioni positive ed altre deludenti dove, come l’intero collettivo, il cinismo continua a mancare.
EVOLUZIONE IN FUTURO? – La sua posizione per adesso non si tocca, ma Inzaghi è curioso di vedere come si comporterà questa sera. Perché un bravo allenatore deve anche sapersi adattare a varie esigenze, come avversarie che riescono a leggere e prevedere i movimenti dei centrocampisti oppure come un cambio del trend di forma, sia fisico sia mentale. Le qualità tecnico-tattiche di Barella non si discutono, è chiaro, ma questa sera Inzaghi potrebbe studiare e notare un altro tipo di evoluzione da parte del suo jolly di centrocampo. Perché evolversi è sinonimo di maturità, perché spesso serve qualcosa di nuovo, di diverso, di innovativo. Per dimostrare, ancora, di essere uno dei più forti in quel ruolo.