Conferenza Stampa Semplici: «Sono venuto qua per risalire, la qualità non manca, ecco cosa serve» | OneFootball

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·12 December 2024

Conferenza Stampa Semplici: «Sono venuto qua per risalire, la qualità non manca, ecco cosa serve»

Article image:Conferenza Stampa Semplici: «Sono venuto qua per risalire, la qualità non manca, ecco cosa serve»

Le parole in conferenza stampa di Semplici all’antivigilia del derby della Sampdoria contro lo Spezia, le parole del mister

Il mister è pronto, lo ha dichiarato e sa bene a cosa va incontro. Ecco le prime parole dell’allenatore della Sampdoria Leonardo Semplici pronunciate all’antivigilia del match valevole per la 17.a giornata della Serie BKT 2024/25 contro lo Spezia:

SUGLI OBIETTIVI: «Io qui sono arrivato per cercare sicuramente di invertire quello che è il trend stagionale della Sampdoria. Sono felicissimo, avevo voglia di rimettermi in discussione. Un orgoglio per me rappresentare una società così importante. Ringrazio il direttore e la società che mi hanno dato questa opportunità. Mi auguro di poter contribuire a far tornare la Sampdoria a quella categoria a cui puntiamo. Allenamenti finora pochi, i giocatori li conosco poco. A me piace molto parlare coi miei calciatori, cercare di capire la chiave di ognuno. Per far sì che ognuno dia il meglio. Leggendo la formazione sorprende una classifica così. Prima di me c’erano dei grandissimi professionisti, ripartiremo quasi da zero. Non sono qui per stravolgere, ma per dare valore a questi ragazzi che in passato hanno fatto grandi cose. Ma come nel mio caso conta fino a un certo punto. Conta quello che faremo da sabato».


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SUL PROPRIO ARRIVO: «Se sono venuto qua è perché vedo la prospettiva di risalire. Quando, sarà il campo a dirlo. Da parte mia c’è la massima voglia di stravolgere questa situazione che non piace a nessuno. Credo sia giusto pensare gara dopo gara e concentrarsi sulla prossima partita. E’ chiaro che se un allenatore arriva alla Sampdoria, in una situazione del genere, viene qui in un centro sportivo, lo fa per fare il meglio».

SULLA DIFESA: «Siamo in difficoltà nel reparto difensivo, non sono qui per lamentarmi. Sapevo di questa situazione. Baso le mie scelte e quello che vedo sugli allenamenti che faccio. La squadra è stata costruita per giocare col 3-5-2, 3-4-2-1 o 3-4-3. Queste inizialmente dovrebbero essere le nostro caratteristiche. Vedo i numeri, i gol li facciamo ma i gol subiti sono troppi. Attraverso il lavoro e l’organizzazione mi auguro di sopperire a queste importanti assenze».

SULLE SCELTE: «Dei giocatori base li ho in testa. Poi il campo mi dirà se le scelte saranno quelle giuste o meno. Il calcio oggi è cambiato, ci sono 11 giocatori ma anche 5 cambi. Credo oggi che le rose siano composte da 22-23 giocatori, è giusto valutarli tutti. Le regole non sono cambiate, per me sono tutti titolari. Poi ci saranno i titolari da 5, da 8 o 15 partite».

SUI PORTIERI: «Qui non ci sono gerarchie. Qui ci sono titolari. E’ il campo che me lo dice. Faccio giocare in base a quello che uno mi dà, ho trovato un gruppo eccellente. Ci sono differenze tattiche, fisiche, tecniche. Faccio le mie scelte. Non è detto che io faccia giocare chi ha giocato tanto in serie A. Faccio le mie scelte».

SUGLI ATTACCANTI: «Mi sono fatto un’idea degli attaccanti. Basta leggere il curriculum, Coda e Tutino hanno segnato tanto ma non solo loro. Mi sono fatto un’idea, il desiderio da parte mia è portare non solo loro ma la squadra un tantino più avanti per sfruttare la loro qualità. Io credo che alla Sampdoria non manchi la qualità. Manca secondo me un po’ di compattezza. Non si può sempre fare tre gol a partita e poi non vincere. Non dipende solo dai difensori ma da tutta la squadra. Io dovrò rendere la squadra più equilibrata. Oggi si parla tanto di moduli ma contano fino a un certo punto. Conta la mentalità che riesci a trasmettere ai ragazzi. Il calcio è cambiato rispetto a qualche anno fa. Sta a noi a farci trovare pronto e far sì che ragazzi come Tutino e Coda facciano gol e portino avanti la squadra».

SU KASAMI: «Kasami è un giocatore che ha fatto il suo percorso, ha esperienza. Ha una certa personalità. Io sto valutando anche l’eventuale possibilità di buttarlo dentro, non so se dall’inizio o in corso. Un giocatore importante, lo terrò in considerazione».

SU PEDROLA: «Già l’anno scorso vedevo la Sampdoria e si vedeva che Pedrola era un giocatore di grande qualità nell’uno contro uno. Come condizione si sta avvicinando per partire dall’inizio. Sono contento che si sia aggiunto nelle mie scelte da qui in avanti».

SULLO SPEZIA: «Io ho cercato di sfruttare questi primi allenamenti non tanto pensando allo Spezia ma pensando alle problematiche che possiamo trovare all’interno del gruppo. Abbiamo una rifinitura domani, cercheremo di sommare le cose che ho visto o ho intravisto. Ci sono cose da valutare bene a livello tecnico, tattico e anche mentale. Giocare nella Sampdoria non è come giocare da altre parti. Io sono venuto qui per risollevare la squadra e soprattutto per giocare in modo più spensierato possibile. E’ il nostro pubblico ci può aiutare come ha sempre fatto. Possiamo cambiare l’inerzia di questo campionato. Io sono emozionato perché sono allenatore della Sampdoria. Basta vedere i messaggi che ho ricevuto. Una cosa particolare. Devo ringraziare chi mi ha voluto. Sono orgoglioso di questo. Sono calato al 300 per cento in questa situazione, mi sta a cuore per vari aspetti fare un certo tipo di lavoro».

SU MARASSI: «Il fattore Marassi è determinante. Io quando sono venuto da avversario ho sempre trovato un pubblico eccellente. Tanti tifosi, tanto attaccamento. Mi auguro attraverso quello che cercheremo di dare in campo, noi bisogna dare le soddisfazioni che merita questa piazza. I ragazzi stanno soffrendo in questo momento, forse soffrono anche la pressione di giocare davanti a questo pubblico. Ma io ho detto ai miei ragazzi che c’è gente che pagherebbe per giocare davanti a un pubblico del genere, chi fa il professionista sogna di giocare con questo pubblico. Sono convinto che la squadra si debba liberare anche di testa da questo punto di vista».

SULL’ASPETTO MENTALE: «Insieme all’aiuto del mio staff e del direttore, abbiamo percepito questa situazione di difficoltà da parte loro. Attraverso colloqui individuali e di squadra, stiamo cercando di trasmettere l’importanza ma anche la bellezza di giocare qui. Stiamo cercando di fare un lavoro di maggiore attenzione. Stiamo cercando di lavorare molto sulla testa di questi ragazzi. Questo è quello che fa la differenza nel calcio di oggi. Vedendo la rosa della Sampdoria, è una rosa di valore. Finora non ci sono riusciti. Io ho detto ai ragazzi che non devono preoccuparsi. Se vinciamo il merito è vostro, se vinciamo il merito è mio. Loro devono pensare a dare il meglio di loro stessi. Noi vogliamo risalire, vogliamo cambiare il nostro cammino. Attraverso la rosa, attraverso questi giocatori. Se troviamo questa compattezza possiamo provare a risalire e dare soddisfazioni. In primis noi vogliamo toglierci le soddisfazioni, dare tutto quello che abbiamo dentro per migliorare la situazione».

SUL PASSATO: «Io ho fatto un percorso come tutti gli allenatori. Ho vinto campionati, sono stato esonerato, ho avuto purtroppo anche una retrocessione. Tutte queste esperienze mi hanno arricchito. Quando ho ricevuto la chiamata della Sampdoria mi si è riempito il cuore. Ho avuto subito la convinzione di venire qui per incidere con le mie conoscenze rispetto a una rosa secondo me di valore. Soprattutto in difesa siamo in difficoltà, inutile piangere sul latto versato. L’obiettivo è trovare la chiave di ognuno per far sì che i ragazzi giochino nel modo migliore».

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