Inter News 24
·17 May 2025
Conte in conferenza stampa: «La torta l’abbiamo preparata, adesso c’è da mettere la ciliegina. Preoccupazione? C’è l’incognito e l’imponderabile»

Inter News 24
·17 May 2025
Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa in vista di Parma Napoli.
SULLA VIGILIA – «L’ho detto dall’inizio, sento grande responsabilità, fin troppa. Sulle spalle gravita un peso bello importante. Penso di avere spalle larghe per gestire di situazioni, ma non posso negare che comunque ho un bel carico che magari in altre piazze non hai. Sono abituati a vivere queste situazioni, noi tutti abbiamo voglia di ripagare e l’abbiamo fatto, non dimentichiamo che ci è stata chiesta una bella torta e noi l’abbiamo fatto e presentata. Ritorno con 4 giornate d’anticipo in Champions che per il club e tutti è vita. Essere tra le prime due a partecipare alla Supercoppa, aver rivalorizzato la rosa che l’anno scorso aveva perso tanto, aver creato euforia ed entusiasmo, tutti sold-out ad ogni partita in casa. La torta l’abbiamo preparata, è bella, adesso c’è da mettere la ciliegina e sembra una cosa piccolina, ma poi rappresenta la storia, essere ricordati per sempre a Napoli. Abbiamo tutti voglia di fare qualcosa di straordinario, sapendo che abbiamo già fatto tanto tanto tanto. L’ho detto a loro, lo dico a voi, dobbiamo avere l’ambizione di essere ricordati. A Napoli si è ricordati se imprimiamo i nomi e cognomi in una vittoria».
SULLA TENSIONE PER IL FINALE DI STAGIONE – «Se c’è tensione e paura o normalità? Normalità no, stai arrivando alla fine della stagione e hai la fortuna di giocare per qualcosa di importante. Tutti arrivano alla fine della stagione, poi bisogna vedere come ci arrivi, cosa ti stai giocando, che tipo di stagione hai avuto. Non possiamo definirlo un finale normale, ma all’insegna di un obiettivo che sicuramente non era nelle nostre menti. Il nostro obiettivo l’abbiamo già raggiunto, più di uno, tornare in Champions e togliere un posto a chi l’anno scorso si era qualificato e che ci avevano distanziato di 15 punti minimo, senza contare l’Inter che ce ne ha dati 41».
SUGLI OBIETTIVI – «Sicuramente quell’obiettivo è stato raggiunto, poi l’altro era dare fastidio e pure quello è stato raggiunto. Ora resta da vedere quanto fastidio vogliamo dare fino alla fine del campionato. Sono situazioni, pressioni, stress, che ci siamo meritati di viverle, non possiamo dire che è tutto normale, solo chi non si è mai giocato niente può pensare che non ci sia coinvolgimento emotivo, passionale. C’è un po’ di tutto e dovremo essere bravi a gestire. Preoccupazione? Non la chiamo neanche così, c’è l’incognito, l’imponderabile, tu prepari tutto nella maniera migliore possibile ma poi però c’è l’imponderabilità della situazione, c’è il difensore del Genoa che intercetta la palla e si sgancia senza motivo e va in area, un cross e di testa ti fa gol. Fa parte dell’imponderabile, in positivo ed in negativo, speriamo possa girare anche a favore nostro».
SUL JOLLY PERSO CONTRO IL GENOA – «Il pareggio col Genoa ci ha dato molto fastidio, l’ho rivista tante volte e l’abbiamo dominata in lungo ed in largo. Il Genoa è entrato 8 volte in area, per chi non l’ha vista bene, ho visto alcuni commenti sulla partita che sicuramente mi hanno lasciato perplessi. Ci sono partite in cui può accadere, è accaduto al City col Southampton retrocesso non so da quanto tempo, è finita 0-0 e il City ha messo a rischio la Champions. Il calcio non è matematica, c’è l’imponderabile. Noi dobbiamo indirizzare le cose dalla nostra parte, una vittoria avrebbe detto tanto a differenza del pareggio ma quello è il passato, il presente è Parma e dovremo affrontarlo con tutte le nostre forze, voglia e determinazione, una squadra in ottima salute e che si gioca la salvezza e che ha stoppato l’Inter e battuto la Juve».
SUL PARMA – «Le insidie stanno nella classifica, basta guardarla, loro lottano per salvarsi e quando è così tiri fuori le unghie, ti si allungano i denti e troveremo una squadra combattiva per fare risultato per salvarsi. I nostri stanno giocando per un obiettivo non preventivabile, differente rispetto ai grandi club. Per i grandi club uno Scudetto in più o in meno non è che cambia tanto la vita, per una piazza come Napoli è storico, basti pensare che due anni fa non lo si vinceva da 30 anni, da Maradona, e si sa la differenza, che tipo di differenza c’è anche nel vivere queste situazioni. Chi è abituato vive più serenamente tutto l’ambiente, chi non lo vive spesso è tutto l’ambiente che diventa molto ansioso, carico di tensione e dovremmo cercare di tenere nel giusto peso. I ragazzi lo sanno, sanno cosa significa vincere qui, l’abbiamo visto tutti, io per primo, cos’è successo due anni fa. Non voglio andare a quelli di Maradona, non erano nati, ma sappiamo cosa rappresenta, devi eventi che non avvengono spesso e se hai la bravura di farne parte e la fortuna significa restare nella storia anche della città».
SU MC TOMINAY – «Ha avuto qualche problemino, più di uno ha avuto qualche problemino, ma come vi dico sempre troveremo sempre la soluzione a prescindere. Il gruppo è fidato, ha superato difficoltà importanti e cercheremo di trovare sempre la soluzione. Neres ha recuperato, la settimana scorsa si era allenato mezza volta con noi, ha fatto 10 minuti, era quella la sua autonomia, s’è allenato sempre con noi, ha aumentato l’autonomia ma viene da 50 giorni fermo e non può certo essere pronto da titolare».
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