Pagine Romaniste
·13 November 2024
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La Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – Se Trigoria è diventato un posto difficile per gli allenatori che vi lavorano, lo è anche per quei nazionali non convocati dai propri ct che ormai affollano il centro sportivo: un caso su tutti, quello di Paulo Dybala. Attorno al quale sono tornati puntualmente ad affollarsi dubbi e incertezze, in coincidenza con la crisi e il momento no della Roma. E ora che gennaio si avvicina, il potenziale rinnovo fino al 2026 del costoso argentino – legato a circa 14/15 gare da almeno 45′ da giocare in questa stagione – sembra sempre più difficile. Per una questione, innanzitutto, di fiducia reciproca tra il trequartista e la società. Il culmine di una lunga serie di episodi “strani” si è avuto quando l’ex tecnico Ivan Juric la settimana scorsa ha annunciato nel pre-gara col Bologna che Dybala non avrebbe giocato per “un dolorino, non un vero infortunio, ma visti i tanti infortuni del passato non se la sente”.
Lui, la Joya, pensava di sostenere il provino decisivo più tardi, nella seduta pomeridiana, ed invece è finito tra i non convocati, in tribuna: sorpreso, ma forse non troppo, ripensando ai soli 24′ in campo col Verona e alla panchina col St Gilloise in Europa League. E proprio i retropensieri sulle ultime scelte del croato, che gli saranno sembrate forse imposte dall’alto, hanno riportato indietro le lancette al clamoroso no all’Arabia dell’argentino di fine agosto, quando ormai i Friedkin e l’Al-Qadsiah erano d’accordo per il suo trasferimento lontano dalla Capitale: con quell’offerta del club arabo di un triennale a 75 milioni di euro, tra fisso e facili bonus, che sembrava irrinunciabile.
Sul più bello, invece, Paulo ha detto no, facendo saltare i piani del club, che non era più convinto evidentemente di puntare su un talento da 8 milioni di euro a stagione, fragile e discontinuo dal punto di vista fisico (dal 2022-2023 13 infortuni, 164 giorni di stop e 35 gare saltate). E allora si può di certo affermare che la diffidenza di Dybala nei confronti del club è ai massimi livelli al momento. E se non arriverà un tecnico che esplicitamente dichiarerà di voler puntare tutto su di lui, lo scenario davanti agli occhi per gennaio tornerà quello di fine agosto: ovverouna possibile cessione. Una domanda resta d’attualità: quante gare l’argentino da almeno 45′ potrà giocare dalla ripresa di campionato in poi? Mistero.
Foto: [Michael Campanella] via [Getty Images]