Frattesi: «Il minutaggio nell’Inter? C’è un motivo se non rompo le scatole a Inzaghi!» | OneFootball

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·12 October 2024

Frattesi: «Il minutaggio nell’Inter? C’è un motivo se non rompo le scatole a Inzaghi!»

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Lunedì è in programma Italia-Israele, per la quarta giornata di Nations League. A parlare in conferenza stampa prima del match è il centrocampista dell’Inter Davide Frattesi. Di seguito le parole rilasciate al tavolo di fronte ai giornalisti.

Le parole di Davide Frattesi nella conferenza stampa pre Italia-Israele

Quanto è importante questo clima? Ti manco gli urlacci di Spalletti?


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Gli urlacci mi mancano tantissimo. Scherzi a parte, è quello che ci è un po’ mancato nella spedizione dell’Europeo e quello credo sia fondamentale. Ci sono stati trenta giorni fatti qui e dieci prima di andare in Germania. Farli in un ambiente non dico pesante, ma non gioioso e simpatico come quello che c’è adesso è stata una cosa che ha influito e non poco sul rendimento di tutti i giocatori. C’era troppa pressione, sia all’esterno che dentro perché ce la siamo messi da soli. Non era così divertente.

Non è vero che questa Italia è senza talento. Frattesi, cosa ne pensa?

Alla fine anche quando vincemmo il Mondiale c’era una Francia incredibile. CI sono sempre state Nazionali più forti tecnicamente di quanto siamo stati noi alla fine. Quello che fa la differenza e che ci riconoscono anche all’estero è lo spirito italiano. C’era più talento nelle Nazionali di qualche tempo fa ma alla fine quello che fa la differenza in campo è lo spirito. Se stai lì e sei attaccato alla partita qualcosa alla fine esce fuori. Poi penso che in parte lo abbiamo dimostrato. Sono partite che contano fino a un certo punto ma battere la Francia, fare quei quaranta minuti col Belgio fino all’espulsione, dimostrano forza alla fine. Noi la Francia e il Belgio le selezioniamo come migliori al Mondo quindi questo vuol dire che la strada è giusta.

Il poco minutaggio con l’Inter potrebbe pregiudicare quello in Nazionale?

È già migliore rispetto a quella dell’anno scorso. A parte gli scherzi, è difficile ma io capisco mister Inzaghi, per questo non ho mai rotto le scatole a nessuno. Siamo in quattro e siamo tutti giocatori di alto livello quindi non è semplice. L’anno scorso arrivavo in una squadra che ha fatto la finale di Champions League. Poi l’anno scorso c’è stata una squadra con i titolari che ha fatto benissimo e ha vinto lo scudetto. Quindi non è sicuramente facile. Quello che mi dice Spalletti è che quando non gioco arrivo qui bello riposato quindi va bene lo stesso.

Com’è cambiato Spalletti?

Quando siamo arrivati qui a settembre avevo parlato con lui in palestra e lui nel farmi dei complimenti mi disse che aveva grande stima di me ma che sarei stato quello a cui avrebbe rotto di più le scatole. Perché vedeva qualcosa che a lui piaceva. Adesso sono un po’ diminuiti perché sto iniziando a fare quello che lui chiede maggiormente rispetto a prima. Quando è venuto qui a dire che le colpe erano sue al 90% io ero in disaccordo perché le colpe stanno sempre a metà.

Lui da una parte probabilmente poteva essere un pochino più leggero ma poi in campo andiamo noi. Non riuscire a fare due passaggi per dei giocatori del genere è una cosa inconcepibile. Puoi dare anche indicazioni sbagliate, ma se in campo non fai un passaggio a dieci metri la colpa non può essere del mister. Questa cosa gli fa onore ma lo sappiamo tutti che le colpe stanno a metà.

Frattesi, quanto è importante la gara contro Israele?

È importantissima perché intanto dobbiamo continuare ad essere primi nel girone e sperare che Francia e Belgio si stoppino a vicenda. I tre punti ti garantirebbero dei ragionamenti che a inizio competizione non erano contemplati. Sarà tosta perché è una buona squadra che ha qualità e dei giocatori interessanti. Dovremo essere bravi a tenere il risultato se dovessimo essere avanti, cosa che non abbiamo fatto all’andata con un gol abbastanza evitabile su palla inattiva. Quindi dovremmo essere più bravi da quel punto di vista.

Cosa mi diceva Spalletti con gli urlacci?

Chiaramente per me era più difficile interpretare il modulo che c’era prima. Una sorta di mezz’ala ma trequartista, quindi un’ibrido. Non era facilissimo interpretarlo. Lui voleva che mi abbassassi a giocare palla quindi gli urlacci erano indirizzati a quello. Lo stadio di Udine porta bene ultimamente, domani è una partita come quella dell’andata. Me li aspettavo più chiusi ma sono venuti anche a prenderci alti. Probabilmente si abbasseranno un pochino di più. Dovremo essere bravi a girare palla in maniera veloce e a sfruttare le occasioni perché sicuramente non avremo tantissime occasioni con il loro modo di difendersi.

Al di là del risultato, avvertite un po’ di preoccupazione per il conflitto medio orientale?

Non ne parliamo, onestamente. Personalmente spero che si risolva tutto in modo pacifico ma quando siamo qui non parliamo di queste cose. Cerchiamo di attenerci sempre a cose di campo senza andare fuori. È una partita come le altre. In campo cambia poco.

Dove deve migliorare quest’Italia per cancellare il flop europeo e crescere sempre di più?

Siamo andati spesso in vantaggio, a parte la partita contro la Francia dove siamo stati bravi a rimontare. Dobbiamo impegnarci nel gestire meglio la partita quando siamo in vantaggio. Probabilmente è perché siamo una squadra giovane, anche sull’espulsione di Di Lorenzo che è stato sfortunato perché non ha neanche visto il giocatore. Probabilmente ogni tanto ci sta anche mettere una palla su senza fare per forza uscite complicate. Quella secondo me è un’area in cui si deve migliorare per fare qualcosa di importante.

Partita trappola anche a causa del clima dello stadio non pieno?

Ci siamo già passati all’andata perché abbiamo giocato in Ungheria in cui c’erano 2.000 persone in uno stadio da 7.000 posti. Siamo tutti abbastanza esperti e non credo che questo possa essere un problema. Anche perché giochiamo con la Nazionale e già questo deve darti uno stimolo grandissimo.

Frattesi, potresti reinventarti nel ruolo in cui ha giocato Pellegrini considerando il rientro di Barella?

Non penso. L’ho provato quando abbiamo fatto quel modulo all’Europeo. Non è proprio quel ruolo ma l’area di competenza è quella. Non credo che esalti le mie caratteristiche.

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