Garbato, ma non troppo – Angelozzi sarà fedele a se stesso, ma Vivarini deve svoltare. Un disastro condanna più di un esonero | OneFootball

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·18 September 2024

Garbato, ma non troppo – Angelozzi sarà fedele a se stesso, ma Vivarini deve svoltare. Un disastro condanna più di un esonero

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C’è anche poco da dire riguardo all’avvio di stagione del Frosinone: parlano i numeri e sono davvero logorroici nell’esprimere quanto di negativo sta accadendo. 3 punti in 5 giornate, 2 espulsioni per condotte estremamente violente (una di gioco di Cichella, una di reazione di Darboe), una difesa colabrodo e una proposta sin qui notata più per i danni nella costruzione dal basso che per i risultati nella produzione offensiva.

Poiché salire e scendere da presunti carri trionfali è semplicissimo è bene chiarirlo: nessuno crede che di colpo Vincenzo Vivarini sia diventato incapace, nessuno sminuisce il percorso, la gavetta e l’ascesa trionfale delle ultime due stagioni a Catanzaro. All’allenatore va data fiducia e conosciamo abbastanza bene Guido Angelozzi da sbilanciarci senza ritegno: gliene verrà concessa tantissima. Dinamiche del genere, però, sono difficili da un punto di vista caratteriale eattitudinale e c’è un rischio da scongiurare.


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Il mister deve calarsi nella nuova realtà, accettarne le difficoltà e scendere a compromessi con quelli che erano i legittimi sogni di Serie A cullati durante quest’estate. Al momento i ciociari non dispongono di una formazione da vertice, pur avendo aggiunto alla rosa tanti elementi di grande interesse e di sicuro futuro. La sfida è mutata rispetto alle aspettative ed è un colpo che va assorbito. Per uscire dal pantano servirà il miglior Vivarini, che non deve confortarsi per la panchina più salda di quanto sarebbe altrove.

Un disastro a Frosinone sarebbe decisamente peggio di un esonero dopo 5 giornate: il calcio non ha pietà e memoria, non è quel luogo a misura d’uomo che Angelozzi prova a costruire ovunque va. Vincenzo Italiano deve la carriera al Direttore che dopo un inizio altrettanto tremendo lo confermò allo Spezia, ma ebbe la forza di raccogliere i cocci e diventare condottiero di una promozione incredibile. Urge la stessa determinazione e consapevolezza, altrimenti il tempo a disposizione sarà più tiranno che amico.

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