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Saverio Grasselli·9 September 2024

🤑 Il calciomercato è cambiato: perché TUTTE le big usano la "recompra"

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Il diritto di recompra è diventata una vera e propria regolarità nei contratti dei giovani talenti piazzati sul mercato dai loro club d'appartenenza. Una tendenza che negli anni si è andata via via a consolidare sempre di più.

Il club che vende concorda una cifra col club che acquista grazie alla quale può potenzialmente riacquistare lo stesso suo giocatore in futuro: un modo per entrambe le parti di tutelarsi. L'acquirente assume così le prestazioni sportive del giocatore, il venditore si tutela nel caso in cui diventi una stella in futuro e ottiene più flessibilità dal punto di vista finanziario.


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Recentemente, però, sempre più società hanno inserito in tempo di trattative queste clausole: un esempio poteva essere quello di Tammy Abraham al momento del suo passaggio dal Chelsea alla Roma. I Blues, si erano tenuti nel 2021 la possibilità di riportarlo a Stamford Bridge per 68 milioni di sterline.

Altri esempi sono stati quelli di Joshua Zirkzee (dal Bayern Monaco al Bologna), Giovanni Fabbian (dall'Inter al Bologna), Rafa Marin (dal Real al Napoli), Xavi Simons (il PSG ha attivato la clausola dopo un anno al PSV Eindhoven) e via dicendo.

In passato, se un giocatore non era pronto per la prima squadra veniva girato in prestito: i limiti imposti recentemente dalla FIFA e dalla Premier League, con cui si è ridotta la cifra dei prestiti da 8 a 6, hanno fatto cambiare strategia alle società.

Le regole di Profit and Sustainability in Premier stanno portando molti club a vendere giocatori dai propri settori giovanili, perché rappresentano "profitti puri" a bilancio. Una strategia fondamentale dei top club per schivare i paletti fiscali imposti e un buon compromesso per le società minori che andrebbero a pagare "meno" il cartellino di un giocatore rispetto alla sua effettiva cessione.

"Molto dipende dal fair play finanziario e, se i club riescono a vendere i propri giovani giocatori, ottengono molta flessibilità finanziaria", spiega alla BBC Jamie Khan, direttore della Sports Agent Academy.

"Se provengono dai settori giovanili è tutto profitto e dà disponibilità di fondi immediati. Quindi, sotto qualsiasi tipo di fair play finanziario, improvvisamente hanno questi fondi disponibili. In termini di mitigazione del rischio, se il giocatore diventa una superstar, il club ha il diritto di riacquistarlo per primo. Ha molto senso per loro in termini di controllo sul futuro del giocatore", continua il discorso.

"C'è anche un vantaggio per il club acquirente. Ha una certa leva negoziale, perché se c'è una clausola di riacquisto, spesso il giocatore viene venduto a un prezzo inferiore rispetto al suo reale valore, il che lo rende attraente".