gonfialarete.com
·6 November 2024
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Continua il momento ‘no’ del Manchester City, sia dentro che fuori dal campo. Il club ha perso la causa in tribunale che ha coinvolto Benjamin Mendy. Il terzino francese dopo essere stato assolto nel 2013 dalle accuse, aveva fatto ricorso al Tribunale del Lavoro contro i Citizens, accusando il club di non aver pagato degli stipendi arretrati.
Guai per il Manchester City fuori dal campo. Il club ha perso la causa nel Tribunale del Lavoro con Benjamin Mendy, ex giocatore del club, finito in carcere con l’accusa di violenza sessuale. Il terzino francese nel 2023, dopo essere stato assolto, ha fatto ricorso contro i Citizens, chiedendo degli stipendi arretrati dal momento in cui hanno smesso di pagarlo da settembre 2021 fino al termine del contratto, a giugno 2023. La giudice del lavoro Joanne Dunlop ha accolto parzialmente il ricorso di Mendy. Il tribunale ha sottolineato che “Il risultato di questa decisione è che il signor Mendy avrà diritto a ricevere la maggior parte del suo salario non pagato, anche se non l’intero importo”. Il Manchester City dovrà versare al francese 11 milioni di euro (circa 13 milioni) di stipendio non pagati.
Secondo il giudice, quando Mendy non era in custodia, era “pronto e disponibile a lavorare” e gli è stato impedito di farlo da ostacoli come la sospensione imposta dalla Football Association e le condizioni di cauzione, “che erano inevitabili o involontarie da parte sua. In queste circostanze, e in assenza di autorizzazioni contrattuali che consentissero al datore di lavoro di trattenere il salario, aveva diritto a essere pagato”.
Dopo la sentenza, il giocatore del Lorient ha festeggiato la vittoria sui social: “Dopo aver dovuto aspettare tre anni per ricevere i miei stipendi, sono felice della decisione e spero sinceramente che il club faccia ora la cosa giusta e paghi gli importi in sospeso, così come gli altri importi promessi in base al contratto, senza ulteriori ritardi, così potrò finalmente lasciarmi alle spalle questa parte difficile della mia vita. Vorrei ringraziare la mia famiglia, il mio agente (Meissa N’diaye) e il mio team legale (Nick De Marco KC, Laffer Abogados e Fletcher Sports Law) per tutto il loro supporto”.
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