Inter-Barcellona, arriva la decisione sullo sciopero del tifo della curva: il comunicato ufficiale della Nord | OneFootball

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·5 May 2025

Inter-Barcellona, arriva la decisione sullo sciopero del tifo della curva: il comunicato ufficiale della Nord

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La decisione ufficiale della Curva Nord sullo sciopero del tifo durante Inter-Barcellona, semifinale di ritorno di Champions League

Nino Ciccarelli, tra i leder della Curva Nord nerazzurra, ha pubblicato un comunicato sul proprio profilo Instagram in merito alla decisione sullo sciopero del tifo per Inter-Barcellona.

INTER-BARCELLONA – «Ci avviciniamo alla semifinale di ritorno di Champions League. Forti della grandissima prestazione dell’andata, ci giochiamo tutto a San Siro, tra le nostre mura. Un’occasione unica e storica. Ci troveremo a disputare una partita leggendaria senza poter esporre i nostri drappi in curva. Drappi che, in questi 56 anni, hanno vissuto in prima linea annate da incubo e hanno viaggiato il mondo in lungo e in largo, sempre al fianco dell’Inter. Giocheremo una semifinale di Champions League senza avere la possibilità di allestire una coreografia degna di un simile evento. Una libertà di tifare negata senza alcuna logica. Uno stadio intero tenuto in scacco da decisioni completamente insensate e prive di qualsiasi razionalità. Ancora una volta, metteremo da parte l’orgoglio per il bene della nostra Inter. Stringeremo i denti e deporremo l’ascia di guerra, perché la maglia per noi viene prima di ogni cosa».


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L’ANNUNCIO SUL TIFO – «Martedì canteremo dal primo minuto, trascinando il tifo dal fischio d’inizio. Tutto lo stadio dovrà fare la sua parte. Dal primo anello arancio fino al terzo anello rosso: ognuno dovrà dare il suo contributo e tornare a casa senza un briciolo di voce. C’è bisogno che il popolo interista si unisca in una sola anima e trascini la squadra oltre ogni limite. Sappiamo di cosa siamo capaci. È arrivato il momento di dimostrarlo al mondo intero. Proseguiremo con la nostra protesta nelle restanti partite, con la speranza che qualcosa possa cambiare in futuro. La nostra battaglia non si ferma perché la libertà di tifare non è un privilegio ma un diritto sacrosanto»

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