Inter Napoli, Gianfelice Facchetti: «La lotta per lo Scudetto è aperta a ogni sorpresa; a mio padre sarebbe piaciuto giocare a Napoli» | OneFootball

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·6 November 2024

Inter Napoli, Gianfelice Facchetti: «La lotta per lo Scudetto è aperta a ogni sorpresa; a mio padre sarebbe piaciuto giocare a Napoli»

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Le parole di Gianfelice Facchetti, figlio della leggenda nerazzurra, in vista della prossima sfida di campionato tra Inter e Napoli

Gianfelice Facchetti, figlio della leggenda nerazzurra Giacinto, ha parlato al Mattino in vista dello scontro diretto della prossima giornata InterNapoli. Di seguito le sue parole.

PAPA’ GIACINTO – «Mio padre custodiva gelosamente la “2” del Napoli, quella di Burgnich. Finito il ciclo della grande Inter, alcuni giocatori iniziarono a cambiare squadra. Suarez alla Sampdoria, Corso al Genoa, Burgnich appunto al Napoli. Giravano voci, si facevano congetture. E allora papà disse che, se proprio avesse dovuto lasciare l’Inter, gli sarebbe piaciuto giocare a Napoli. Non solo perché c’era Burgnich. Forse papà era un po’ scaramantico. Il Napoli gli ricordava il primo gol in serie A e il San Paolo lo riportava a quella sera del ‘68, alla semifinale dell’Europeo che si decise con il lancio della monetina: il capitano dell’Italia era lui».


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CONTE – «Mollò un po’ troppo presto quando decise di andare via. Magari pensava che quella Inter non potesse raggiungere altri importanti risultati e invece con Simone Inzaghi sono arrivati le coppe, la finale di Champions League, lo scudetto».

SCONTRO DIRETTO – «Dare qualche segnale per una lettura più appropriata in questa prima fase del campionato. Si pensava che Conte, dopo una serie di vittorie, mettesse il turbo, come è nel suo stile e invece lo stop contro l’Atalanta dice che la lotta è più aperta di quanto si immaginasse. Può essere un anno di sorprese».

LUKAKU – «Succede che un calciatore con quella mole soffre se non è al top della condizione fisica e ne risente anche la squadra. E poi ricordo che, quando tornò a Milano, Inzaghi gli preferiva Dzeko, più saggio sotto l’aspetto tattico e di un’eleganza sopraffina».

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