Zerocinquantuno
·17 January 2025
Zerocinquantuno
·17 January 2025
Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate oggi pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Vincenzo Italiano alla vigilia di Bologna-Monza, gara valida per la 21^ giornata di Serie A Enilive in programma domani alle 15.
L’eredità di San Siro – «Bisogna sfruttare i momenti positivi, in questo caso le prestazioni che stiamo continuando a sfornare, con tutti i ragazzi coinvolti e capaci di farsi trovare pronti. Nel contempo dobbiamo valutare quello che non ci ha permesso di vincere, in particolare gli errori sui gol incassati. Ci alleniamo poco e giochiamo tanto, quindi va preso spunto da quanto avviene in partita: in alcune vediamo meccanismi perfetti, in altre sviste difensive ed imprecisione sottoporta. Siamo passati dall’essere una squadra che non subiva gol al prenderne troppi, ma l’importante è essere se stessi e fare sempre la prestazione, sia individuale che collettiva. E poi sfruttare maggiormente le gare casalinghe, dato che nelle ultime due potevamo certamente ottenere più punti».
Difesa a 5 nel finale – «L’avevo già proposta, quando ci sono certe avvisaglie è giusto aggiungere un centrale dietro. Negli ultimi minuti del match di Milano, con l’Inter che spingeva, a mio avviso ci stava. In quei frangenti, col risultato in equilibrio, serve pensare alla sostanza, non ci sono più regole».
Quasi tutti a disposizione – «L’unica cosa che temo con un calendario così fitto è il recupero delle forze: abbiamo fatto uno sforzo disumano mercoledì e giocare già il sabato alle 15 è difficoltoso, dunque il mio pensiero è mettere in campo gente che può performare al 100%. Cambiaghi ed El Azzouzi stanno intensificando il lavoro, li abbiamo introdotti nelle partitelle ma per ovvie ragioni sono in ritardo, continueremo per alcune settimane in questo modo».
Torna Lucumí, chance per Ravaglia – «Jhon è un difensore di altissimo livello nelle letture e nella gestione del pallone, poi nessuno è perfetto: deve mantenere la spina attaccata durante l’intera partita, per il resto lui e Beukema si stanno comportando molto bene. In generale, come detto, dobbiamo eliminare o quantomeno limitare gli errori, se gli avversari arrivano poche volte al tiro il rischio di subire gol o di trovarsi in pericolo diminuisce. Quanto al portiere, domani penso che giocherà Ravaglia».
Punti buttati allo scadere – «I gol negli ultimi minuti fanno parte del calcio. Per curiosità ho riguardato quante volte sono stato rimontato e quante volte ho rimontato io in carriera, e il dato è pressoché equivalente: 19 a 18. Se contro la Roma fossimo andati sul doppio vantaggio non sarebbe avvenuta la loro rimonta, mentre ne finale contro il Lecce abbiamo scardinato la loro difesa. Sono situazioni che possono ripetersi in ogni partita, come accaduto all’Inter in Supercoppa. In avanti quasi tutte le squadre hanno qualità, quindi se le partite rimangono in bilico bisogna stare molto attenti e magari stroncare la reazione avversaria. Contro l’Inter durante il recupero siamo stati bravi e abbiamo portato via il punto».
Odgaard tra fallo ed errore – «L’unica cosa che rimprovero ai trequartisti è che spesso si abbassano troppo a ricevere il pallone, a volte non devono farlo perché abbiamo già quattro difensori e due centrocampisti nella nostra metà campo: devono farsi gli affari loro (sorride, ndr). Quanto all’episodio di Odgaard, dalla panchina ho avuto la sensazione che fosse fallo: se si va a rivedere l’azione nel dettaglio è vero che Bastoni prende prima la palla, ma se l’arbitro avesse visto la dinamica credo sarebbe intervenuto. In ogni caso sta a noi sbagliare meno, perché abbiamo un dato che non mi piace: troppe palle perse nella metà campo avversaria».
Basta espulsioni – «In merito ai cartellini rossi mi sono arrabbiato tantissimo, ormai dev’essere una questione di principio per ciascuno di noi. Le statistiche dicono che solo di rado si va oltre il pareggio restano con l’uomo in meno: la condotta errata di uno o due giocatori fa piangere un intero popolo, perché si perdono le partite. E quello più inasprito sono io».
Attenzione al Monza – «Ci siamo concentrati sul Monza di Bocchetti: oggi abbiamo introdotto la partita con tutto il blocco squadra e stasera approfondiremo il discorso. Credo che qualcosa sia cambiato rispetto alla gestione di Nesta, in primis il sistema di gioco e la maggior aggressività che ovviamente viene richiesta dalla classifica, dato che non hanno affatto hanno abbandonato l’idea di ottenere l’obiettivo salvezza. A mio avviso hanno valori importanti davanti e in mezzo, basti pensare a Maldini, Caprari e Ciurria, e dietro gente esperta con tanti campionati alle spalle. Devono fare i conti con qualche infortunato di troppo ma restano una squadra temibile».
Orsolini in ripresa – «Riccardo mi è piaciuto, per l’assist e non solo. Prima dell’infortunio (contro il Monza in Coppa Italia, ndr) era in uno stato di grazia incredibile, poi ha dovuto smaltire qualche noia muscolare e ora deve lavorare per tornare lo stesso di quel periodo, limitando gli errori e cercando oltre alla conclusione anche il passaggio per far gioire i compagni. Comunque a Milano l’ho visto cresciuto rispetto ai match contro Torino e Roma».
Mercato, si rischia di peggiorare? – «Non voglio entrare in questo discorso, fin qui sono usciti due ragazzi che meritavano più spazio e in entrata, come ho già detto, rimaniamo vigili. Non si può pensare ad un Bologna peggiorato, il nostro intento è quello di crescere e migliorare anche nel girone di ritorno».
Un allenatore col sorriso – «Sono felice del club, dei giocatori, dell’atmosfera allo stadio, di tutto quello che mi circonda. Mi piace e mi auguro che questa sintonia non finisca mai: sono felicissimo di ciò che stiamo attraversando, non vedo alcun motivo per complicare quanto stiamo costruendo. Percepivo questa crescita anche con Sinisa e Thiago da avversario, è un qualcosa che dobbiamo salvaguardare e tutelare: deve contraddistinguere il nostro cammino».