L'impatto economico di ospitare una Coppa del Mondo | OneFootball

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Calcio e Finanza

·31 March 2025

L'impatto economico di ospitare una Coppa del Mondo

Article image:L'impatto economico di ospitare una Coppa del Mondo

Ogni quattro anni, milioni di tifosi provenienti da tutto il mondo si riuniscono per assistere alla Coppa del Mondo FIFA. Oltre a rappresentare un motivo di orgoglio nazionale in ambito sportivo, ospitare questo mega-evento è un’impresa economica di enorme portata. Scopriamo il reale costo di ospitare una Coppa del Mondo!

Benefici economici a breve termine

Ospitare la Coppa del Mondo FIFA richiede notevoli investimenti in infrastrutture: dalla costruzione o ristrutturazione di stadi, al potenziamento dei trasporti, fino allo sviluppo di strutture ricettive. Un esempio significativo è il Qatar, che per i Mondiali del 2022 ha investito circa 220 miliardi di dollari, soprattutto nella realizzazione di nuovi stadi e in un’ampia rete di trasporti. Progetti di questa portata spesso vedono la collaborazione di aziende specializzate, come Altenar che forniscono soluzioni tecnologiche mirate ad accompagnare eventi su larga scala. Questi investimenti mirano a soddisfare le esigenze immediate del torneo e a garantire vantaggi duraturi.


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Le grandi opere infrastrutturali e l’organizzazione dell’evento generano importanti opportunità di lavoro. In Arabia Saudita, che ospiterà la Coppa del Mondo 2034, si prevede la creazione di migliaia di posti di lavoro in settori come l’edilizia, l’ospitalità, la gestione di eventi e la vendita al dettaglio. Analogamente, si stima che i Mondiali del 2006 in Germania abbiano generato circa 500.000 nuovi impieghi.

La Coppa del Mondo attira un notevole flusso di visitatori internazionali, incrementando la spesa nei settori del turismo e dei servizi del Paese ospitante. Durante i Mondiali del 2010 in Sudafrica, il Paese accolse circa 309.000 turisti stranieri, con un indotto di circa 323 milioni di sterline. Questo afflusso si traduce in vantaggi per le imprese locali, inclusi hotel, ristoranti e strutture di intrattenimento.

Impatti economici a lungo termine

Ospitare la Coppa del Mondo FIFA accresce significativamente la visibilità internazionale di una nazione, evidenziando la sua ricchezza culturale e la capacità organizzativa. Un esempio è il Sudafrica, che nel 2010, grazie al successo dell’evento, migliorò la propria immagine globale e rafforzò la reputazione di destinazione adatta a ospitare eventi e attrarre flussi turistici.

La costruzione di impianti sportivi e infrastrutture lascia spesso un’eredità importante per la comunità locale. In Germania, gli stadi realizzati per l’edizione del 2006 furono integrati con successo nella Bundesliga, contribuendo allo sviluppo sostenibile dello sport nel Paese.

La vetrina internazionale offerta dalla Coppa del Mondo può favorire un incremento durevole del turismo. Dopo il Mondiale del 2002, co-ospitato da Giappone e Corea del Sud, entrambi i Paesi registrarono un notevole interesse internazionale, con un aumento degli arrivi turistici e benefici tangibili per le relative industrie turistiche.

Le sfide economiche

Naturalmente, non mancano le difficoltà a fronte dei vantaggi. Di seguito, tre criticità principali.

  1. Costi elevati vs. benefici

Gli ingenti investimenti necessari per ospitare la Coppa del Mondo generano dubbi sul reale rapporto costi-benefici. Il Brasile, ad esempio, ha speso circa 11,6 miliardi di dollari per organizzare i Mondiali del 2014. Molti sostengono che tali risorse sarebbero state meglio impiegate in settori sociali prioritari, soprattutto quando i benefici economici a lungo termine rimangono incerti.

  1. Sottoutilizzo delle strutture

Uno dei principali problemi post-torneo è il rischio di trasformare i nuovi stadi in “cattedrali nel deserto”. L’Arena da Amazônia a Manaus, costruita per i Mondiali del 2014 in Brasile, ne è un esempio emblematico, poiché fatica a trovare un impiego regolare dopo la manifestazione.

  1. Spostamenti forzati e questioni sociali

Le opere infrastrutturali necessarie per ospitare la Coppa del Mondo possono comportare lo sfollamento di comunità e generare tensioni sociali. In Sudafrica, prima dei Mondiali del 2010, si stima che circa 2,4 milioni di persone siano state coinvolte in sfratti e problematiche abitative legate ai lavori di preparazione. A farne le spese sono spesso i residenti a basso reddito.

Casi di studio

Germania 2006

L’edizione del 2006 è considerata un esempio di successo. La Federazione calcistica tedesca registrò un profitto ante imposte di 135 milioni di euro. Inoltre, durante il secondo trimestre del 2006, il PIL del Paese crebbe dello 0,25%, con benefici significativi per i settori dell’ospitalità e della vendita al dettaglio. L’evento generò anche circa 50.000 posti di lavoro, soprattutto nel comparto alberghiero, nella ristorazione e nella sicurezza.

Sudafrica 2010

L’organizzazione dei Mondiali del 2010 in Sudafrica comportò ingenti investimenti, con una spesa governativa di circa 3,9 miliardi di dollari, di cui 1,3 destinati alla costruzione degli stadi. L’evento contribuì allo 0,5% (93 miliardi di rand) del PIL sudafricano nel 2010 e portò alla creazione di circa 415.000 posti di lavoro. Tuttavia, diversi critici sottolineano come molte opere infrastrutturali non abbiano generato i benefici previsti per la popolazione più ampia.

Brasile 2014

Il Brasile ha investito circa 11,6 miliardi di dollari per ospitare i Mondiali del 2014, sperando di rafforzare l’economia e l’immagine internazionale del Paese. Sebbene l’evento abbia favorito l’occupazione a breve termine e incrementato il turismo, persistono dubbi circa l’utilizzo a lungo termine delle strutture costruite e sull’effettivo ritorno economico legato a investimenti così ingenti.

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