DirettaCalcioMercato
·30 September 2024
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Olivier Giroud è stato uno dei giocatori più incisivi, se non il più incisivo, negli ultimi anni del Milan. Il francese è tornato a parlare del club rossonero.
Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Olivier Giroud ha parlato del “suo” Milan, toccando diversi temi, tra cui quello del reparto offensivo: “Il punto di forza del Milan è l’attacco. Dopo che sono andato via io, hanno diversificato bene… Morata, Abraham, Rafa, Pulisic, Jovic, Okafor, Chukwueze. Quanti sono, 7? Non so se in Italia e in Europa ci sono squadre che possono vantare tanta varietà e complementarietà”.
“Morata-Abraham è una grande coppia, funzionano alla grande. Tammy lo conosco dai tempi del Chelsea, ha voglia e determinazione. Álvaro ha portato cultura spagnola: è un 9 che arretra, costruisce, facilita la manovra, lega attacco e centrocampo”.
Il bomber francese ritiene che lo scudetto sia assolutamente alla portata del Milan.
“Il Milan deve credere nello scudetto perché la società ha fatto un grande mercato. Rinforzi centrati, e chi c’era già è partito alla grande, come Pulisic. Tra un mese capiremo meglio: se il Milan sarà ancora tra le prime e la classifica resterà corta, vedo punti di contatto con il mio scudetto”.
Oliver Giroud ha toccato anche il tema Leão.
“Rafa è un leader tecnico, trascina sul campo, come Theo. Occorre capire una cosa: ognuno ha la sua personalità, non si può forzare il carattere di un ragazzo aspettandosi carisma a tutti i costi, per quello c’è Maignan. Rafa e Theo incidono con le giocate e gol. Quando ho giocato a Dallas un tifoso mi ha chiesto se Leao vale Henry. Ho risposto che non si può paragonare un campione che ha fatto tutta la carriera con un ragazzo che ha solo 25 anni. Aspettiamo e facciamo i conti alla fine: Rafa ha tutto, la cosa più difficile è essere al 100% del potenziale tutte le settimane. Dipende da lui, da quanto è esigente con sé stesso. La paternità lo aiuterà a crescere”.
Uno degli uomini derby in questi anni è stato Oliver Giroud. Il francese, nonostante si trovi in America, non si è perso la partita: “Come avrei potuto perderla? Ho fatto una videochiamata ai ragazzi nello spogliatoio, abbiamo festeggiato insieme. Ho sentito il mio amico Armando Sciacca, il fisioterapista, e gli ho detto: ‘Sono pronto a parlare coi ragazzi, facciamolo’. È stato bellissimo”.
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