OneFootball
Emanuele Garbato·5 January 2025
OneFootball
Emanuele Garbato·5 January 2025
Il Napoli che stende con un netto 3-0 la Fiorentina all'Artemio Franchi in una serata in cui è privo di Alessandro Buongiorno, Matteo Politano e Khvicha Kvaratskhelia dà un segnale chiarissimo al campionato.
La capolista chiude il girone d'andata a quota 44 punti e appare in netta crescita: forte di 4 vittorie consecutive dopo il KO con la Lazio, una striscia positiva che ne ha rinsaldato tutte le certezze. 2 gol presi (solo uno senza Buongiorno), 9 realizzati e delle novità che fanno ben sperare nel percorso di Conte e nel sogno Scudetto.
La gara di Coppa Italia persa male con la Lazio appariva come una sentenza per gli Azzurri, condannati a non poter contare su quasi nessun elemento al di fuori dei titolarissimi.
Gli infortuni hanno dimostrato che le cose stanno diversamente e lo stesso Antonio Conte ha contribuito in modo importante al cambiamento. Juan Jesus chirurgico nelle 3 gare disputate al posto di Buongiorno, Neres devastante al posto di uno Kvara a corrente alternata e, contro la Fiorentina, un Leonardo Spinazzola impeccabile da esterno alto.
Al netto di un calciomercato di gennaio in cui si cercherà di puntellare ulteriormente la rosa, chi partiva con lo status di seconde linee sta dimostrando di essere all'altezza della situazione. Emblematico anche il gol-partita di Giacomo Raspadori col Venezia: da presunto uomo mercato a MVP da 3 punti nel momento del bisogno.
Il Napoli sa soffrire, ed è una dote troppo sottovalutata. La miglior difesa del campionato (appena 12 gol subiti) regge l'assenza del miglior difensore di questa prima parte di Serie A. Appena un gol incassato senza Buongiorno, la prova che al di là dei singoli Conte ha mutato in profondità il reparto.
Come collettivo, certo, ma anche nelle individualità. Mathias Olivera, Amir Rrahmani e Alex Meret (tutti e 3 tra i migliori in campo contro la Viola) non avevano raggiunto questi picchi prestazionali neppure nell'annata culminata con la vittoria dello Scudetto.
Lo stesso Frank Anguissa, pedina imprescindibile anche in fase di rottura, sta garantendo una continuità e un'attenzione nell'arco delle gare che in passato mai gli erano appartenute. Il Napoli è diventato squadra responsabile e matura, pronta a competere per il vertice.
21 gol in 15 gare, 9 nelle ultime 4. La media reti è passata da 1,4 a 2,25. Con David Neres titolare inamovibile, è cambiata la musica. Nel match più difficile arrivano le conferme più importanti.
Ora che la squadra sta metabolizzando le idee del proprio allenatore e crescendo in autostima e consapevolezza, anche la fase offensiva è più fluida. Quella di Conte resta una squadra cinica, ma adesso è anche terribilmente pericolosa.
L'attacco più verticale e diretto garantito dal brasiliano esalta le idee di calcio su cui è stato costruito il nuovo Napoli. La convivenza con Kvara è un tema che andrà affrontato, perché la classe e i numeri del georgiano non si discutono. Ma adesso starà al numero 77 dimostrarsi in grado di performare in una formazione i cui principi stanno cambiando, con ottimi risultati.
📸 ALBERTO PIZZOLI - AFP or licensors