Milannews24
·3 February 2025
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Continua a fare parecchio discutere il contatto avvenuto in area di rigore rossonera tra Pavlovic e Thuram, un incrocio di gambe ed un calcio sul polpaccio non sanzionato dall’arbitro Chiffi, il quale non è stato nemmeno richiamato dal Var Di Paolo. Secondo i vertici dell’AIA, la decisione presa sul campo è stata quella corretta: a rivelarlo è la Gazzetta dello Sport. Ecco il punto sull’episodio chiave della moviola di Milan Inter.
RIGORE O NON RIGORE? – «Rigore o no? Rigore clamoroso, come poi detto dal tecnico dell’Inter Simone Inzaghi, o “colpetto” che non incide sulla dinamica dei gesti e dell’azione? Dai vertici arbitrali filtra la seconda opzione: tutto molto light perché Chiffi (e Di Paolo al Var, che lascia il giudizio del campo) possano assegnare un calcio di rigore all’Inter».
LA POSIZIONE DELL’AIA – «Vero che a volte diversi metri di giudizio investono episodi molto simili ma negli ultimi tempi se c’é una direttiva chiara é quella del rigore da evitare per i micro-contatti: il tocco lieve e non travolgente non deve essere punito; e così é stato definito da chi l’ha visto e giudicato in campo e al Var ma anche dai vertici arbitrali. Chiffi, bravo fino a quel momento anche grazie al Var che lo ha assistito nei ben tre gol annullati ai nerazzurri, riguardo all’episodio da presunto rigore ha preso una decisione che per i vertici arbitrali si é rivelata corretta: niente sulla scivolata di Theo e niente di travolgente sul colpo che Pavlovic dà a Thuram perché tutto troppo lieve, anche casuale nella corsa, e che non crea conseguenze. Un colpo che é stato giudicato sotto gli standard dei rigori che andrebbero concessi, valutazione da non rigore che ha reso silente anche il Var».