PianetaBari
·14 January 2025
PianetaBari
·14 January 2025
Da una partita in cui di calcio se n’è visto veramente poco, il Bari esce con il rammarico di non aver sfruttato, per la terza volta in stagione, un vantaggio numerico durato oltre 50 minuti. Reggiana-Bari è stata per certi versi simile a Sampdoria-Bari, anche se la sensazione di impotenza dinanzi ad una squadra in oggettiva difficoltà è stata anche superiore rispetto a ciò che si vide a Marassi.
Quella del Mapei Stadium è stata una normale partita di calcio fino al 21’ del primo tempo, quando da un gol annullato a Portanova sono scaturite polemiche che hanno trasformato l’incontro in una gazzarra infinita. Il punto più basso lo si è toccato intorno al 40’, quando uno sparuto gruppo di tifosi della Reggiana ha rivolto a Medhi Dorval una serie di insulti razzisti che il giocatore, evidentemente scosso, ha denunciato all’arbitro. La redazione di PianetaBari, così come fatto dalla stessa società e dalla Lega B attraverso un messaggio sui social, condanna tali gesti nella speranza, purtroppo remota, che non si ripetano mai più.
Attraverso la rubrica il Bari a Scacchi, cerchiamo invece di analizzare ciò che si è visto in campo. Gli spunti forniti dalla partita non sono stati molti, ma sia i primi 20 minuti che le scelte di Longo e la successiva reazione della squadra alle modifiche apportate dallo staff ci hanno suggerito qualcosa sullo stato di forma della squadra.
Copyright: SSC Bari
Il Bari, facilitato da una Reggiana più interessata a difendersi con ordine sotto la linea della palla che a pressare in avanti, nei primi minuti ha gestito bene il possesso, creando anche un paio di presupposti per andare a segno. Per consolidare il possesso è stato fondamentale il coinvolgimento di Falletti, sempre abile e rapido nel fluidificare la circolazione del pallone abbassandosi per ricevere. L’abbassamento di Falletti ha però generato degli scompensi, perché di fatto isolava Lasagna condannandolo ad una lotta impari contro i difensori avversari. E quando, come nella gara di ieri, l’attaccante vive una giornata negativa, la squadra diventa quasi inoffensiva.
A compensare i movimenti di Falletti ci provava Lella, che rispetto alle precedenti uscite è stato più coraggioso anche nel ricercare soluzioni con la palla. In questo sistema e con i compiti che gli vengono affidati la sua pericolosità offensiva deve aumentare significativamente per giustificarne la presenza in campo.
Al contempo, il Bari non è stato sempre efficace in riaggressione ed ha concesso qualche transizione di troppo ai padroni di casa. Nello specifico, a disturbare i biancorossi era la posizione di Portanova, che agiva alle spalle di Gondo nel 4-2-3-1 disegnato da Viali. I suoi movimenti venivano letti ed assorbiti sempre in ritardo dai difensori o dai centrocampisti del Bari, e questo facilitava lo sviluppo degli avversari. Il gol poi annullato è nato proprio da una lunga transizione orchestrata da Vergara e poi finalizzata dal tiro di Portanova.
La Reggiana, raccolta in meno di 30 metri, attende il Bari
L’espulsione comminata a Lucchesi nel primo dei dieci minuti di recupero del primo tempo si pensava potesse cristallizzare il canovaccio del match su un attacco contro difesa a favore del Bari, ma così non è stato. Nei primi 20 minuti della ripresa il Bari ha faticato terribilmente a risalire il campo. La Reggiana, animata da un ambiente incandescente, ha compensato l’uomo in meno aggredendo a tutto campo i portatori di palla biancorossi e cercando di soffocarne le intenzioni. Falletti è stato ripetutamente anticipato da un Sampirisi indiavolato, Lasagna, sollecitato soprattutto con lanci lunghi, ha vinto appena 3 degli 11 duelli ingaggiati, mentre dalla panchina le mosse di Longo sono parse tardive.
La partita di Lasagna attraverso i numeri raccolti da Sofascore
Ad inizio ripresa il tecnico torinese ha optato per la soluzione più conservativa scegliendo di non modificare l’assetto offensivo ma sostituendo il solo Obaretin, ammonito, con Pucino. Per l’ingresso di Novakovich si è dovuto attendere il 57’, quando però a fargli posto è stato Maita, fino a quel momento tra i più energici in mediana. La scelta di Longo è stata singolare soprattutto perché sia Benali che Falletti non stavano vivendo una giornata particolarmente positiva, ed anche nei successivi minuti la loro prestazione si è confermata insufficiente.
Più corretta, anche se probabilmente nuovamente tardiva, la lettura avuta al 73’, quando Longo ha buttato nella mischia Manzari e Sibilli per Falletti e Oliveri passando ad un 4-4-2 a trazione anteriore. Il nuovo assetto ed una Reggiana ormai fiaccata dalla fatica hanno spianato la strada al forcing finale dei biancorossi, che però ha prodotto solo un paio di occasioni nei minuti finali. Manzari e Sibilli sono riusciti a garantire l’ampiezza richiesta da Longo, ma a mancare, per l’ennesima volta, è stata l’incisività e la cattiveria nel rifinire o nel finalizzare le azioni prodotte.