Inter News 24
·27 March 2025
Repice: «Inter, costruita per competere in tutte le competizioni! Il rinnovo di Inzaghi? Marotta sa bene cosa fare, e sul duello Scudetto con il Napoli…» – ESCLUSIVA

Inter News 24
·27 March 2025
Il duello finale per lo Scudetto tra Inter e Napoli, il rinnovo di Simone Inzaghi e tanto altro. Ne abbiamo parlato con il noto radiocronista e giornalista, Francesco Repice, intervistato dai nostri microfoni, quelli di InterNews24. Ecco le sue parole:
Archiviata la pausa Nazionali, torna in campo la Serie A, ma soprattutto riprende il duello Scudetto tra Inter e Napoli, distanziate solo di 3 punti. Cosa si aspetta dal rush finale? Quale squadra arriverà prima al traguardo?«Non so chi arriverà davanti, avrei delle doti divinatorie se lo sapessi (ride n.d.r). Quando si gioca punto a punto e mancano 9 giornate, può succedere veramente di tutto. Bisogna sicuramente tenere in considerazione gli impegni dell’Inter ed il fatto che il Napoli giocherà semplicemente una partita a settimana e questo potrebbe influire. C’è anche da dire che l’Inter ha una rosa molto profonda, quindi in grado di sostenere i tre impegni. Non saprei comunque, anche perché lo scontro diretto c’è già stato, ma 27 punti sono tanti e stiamo entrando in una fase appassionante. Ci divertiremo»
L’Inter, post match contro l’Udinese, entrerà in un filotto importante di partite, tra cui anche le sfide contro Milan in Coppa Italia, ma soprattutto i quarti di finale di Champions contro il Bayern Monaco. In casa nerazzurra puntano al Triplete. Secondo lei, la squadra di Inzaghi, ha la possibilità di trionfare su tutti e tre i fronti?«L’Inter è costruita per competere in tutte e tre le competizioni in cui gareggia. Sono una grande squadra, con una società che ha avuto l’intelligenza di nominare presidente una persona che ha vinto 11 scudetti e mezzo negli ultimi dodici anni e sicuramente ci sarà un motivo. Ha un allenatore che ha dimostrato di essere un vincente e che sa costruire le squadre. Per quanto riguarda la Champions, io tendo sempre a dire che in una competizione dove è presente il Real Madrid, i Galácticos partono sempre favoriti. perché i loro giocatori hanno una testa settata sulla vittoria. L’Inter se la gioca comunque con tutte le altre»
Giorni importanti anche sul tema rinnovo per Simone Inzaghi, che potrebbe presto firmare con l’Inter, come anche dichiarato dal presidente Marotta. Scelta giusta continuare con lui o pensa sia arrivato a fine ciclo?«Tendo a fidarmi del presidente Marotta. Se lui decide che è giusto andare avanti con Inzaghi, sinceramente ci credo. Ne saprà sicuramente più di me. Anche se sono sicuro, che se Simone non avesse avuto questo rinnovo alla porte con l’Inter, per Allegri si sarebbero spalancate le porte di Appiano Gentile perché sarebbe stata una scelta razionale di Marotta, che vuole sempre gente che vince e sa come si fa.»
Tema caldo in queste settimane di pausa è stato sicuramente quello dell’esonero di Thiago Motta dalla Juventus, con la panchina bianconera affidata a Igor Tudor. Cosa non ha funzionato nel progetto del tecnico brasiliano? Tudor può essere la persona giusta?«Io non so se Tudor sarà l’uomo giusto, ma so che l’anno scorso alla Lazio ha chiuso molto bene. Poi ha preteso delle cose ed è andato in conflitto con la società, ma il suo apporto al campionato biancoceleste è stato positivo, chiudendo molto bene. Poi sul progetto di Thiago Motta, non so perché non sia andato, ma penso fosse sbagliato il presupposto. Se si cambia società, allenatore, giocatori, dirigenti, non si può pretendere di vincere al primo anno. Per me la Juventus stava facendo il suo, tolta l’eliminazione in Champions con il Psv e con l’Empoli in Coppa Italia, ma in campionato stava facendo quello che avrebbe dovuto fare, ossia lottare per un posto in Europa. Poi sia Giuntoli, sia Motta, errori ne hanno fatti, ma il problema sta nell’aspettarsi tanto dopo tutto questo cambiamento. C’è solo un’eccezione a questa regola, si chiama Antonio Conte, che però è soltanto uno e non ne esistono altri.»
Delusione Italia in Nations League, eliminata nei quarti dopo il doppio confronto con la Germania. Sconfitta che proietta gli Azzurri nello stesso gruppo per le Qualificazioni Mondiali della Norvegia, già a quota 6 punti dopo due gare. Che cosa si aspetta dai prossimi impegni e dalla sfida contro Haaland e compagni?«Sembrerebbe che la trasferta ad Oslo sia diventata già una finale. Adesso, con tutto il rispetto per la Norvegia, ma sulla maglia abbiamo quattro stelle sul petto. Noi andremo li con la rabbia giusta, con il modo di stare in campo corretto, che non è quello del primo tempo di Dortmund contro la Germania e né quello all’Europeo con la Svizzera. Una cosa che mi piacerebbe vedere, per gusto personale, sarebbero le due punte, senza il raccordo dietro. Visto che abbiamo due grandi attaccanti come Retegui e Kean, complementari secondo Spalletti, a me piacerebbe vederli insieme. Non deve esistere paura, bisogna entrare in campo come per esempio fanno i giocatori della Nazionale argentina. Nella gara contro la Norvegia siamo obbligati a farlo per far capire subito chi siamo, ma soprattutto chi entra in campo, deve far vedere i sentimenti. Non esiste che ci sia paura dettata dai recenti fallimenti.»
Si ringrazia Francesco Repice per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.
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