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·19 March 2025

Roma senza Dybala: è il momento di Soulé, esame di maturità contro Juventus e Lazio

Article image:Roma senza Dybala: è il momento di Soulé, esame di maturità contro Juventus e Lazio

La Repubblica (M. Juric) – Adesso tocca a Matias Soulé. Dopo l’infortunio di Dybala che sarà costretto a stare fermo almeno un mese, la Roma si aggrappa al talento ex Frosinone. Da un argentino all’altro. Una casualità (sfortunata) che consegnerà a Soulé lo scettro del giocatore più talentuoso a disposizione di Ranieri. E anche una maglia da titolare nelle prossime tre partite: Lecce, Lazio e Juventus. È lui il designato per la sostituzione della Joya. Lui dovrà caricarsi sulle spalle l’attacco giallorosso. Un passaggio di testimone quasi naturale per un ragazzo che vede in Dybala “un fratello maggiore e una guida non solo nel calcio ma anche nella vita”.

L’infortunio del talento di Laguna Larga ha solo riproposto un processo che a Trigoria già ipotizzavano la scorsa estate. Fuori l’argentino 31enne, dentro il giovane 21enne. Trenta milioni di euro versati alla Juventus per assicurarsi il “nuovo Dybala e tanti saluti alla Joya e al suo contratto da quasi 9 milioni di euro l’anno. Poi il “no” all’Arabia di Paulo e il bagno d’affetto della piazza romanista ha obbligato i dirigenti a ridisegnare i piani industriali del club. Dybala è tornato il faro più luminoso della squadra e l’arrivo di Ranieri ha certificato sempre di più il suo ruolo di “leader tecnico e carismatico”. Nel mezzo anche il rinnovo di contratto fino al 2026. Il proseguimento di quanto creato sotto la gestione Mourinho che ha relegato Soulé al ruolo di talento incompreso (prima) e più recentemente di riserva di lusso.


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Perchè nel corso dei mesi il 21enne è cresciuto. Un processo avvenuto grazie agli insegnamenti di Ranieri, padre calcistico del nuovo Matias. “Tocca troppe volte la palla, quando ce l’ha tra i piedi mi aspetto che succeda sempre qualcosa”, lo aveva bacchettato Sir Claudio. Soulé si è messo sotto. Mesi di lavoro (e di panchine) che lo hanno fatto maturare e poi sbocciare in una notte di febbraio. La punizione gioiello di Parma ha stappato il talento dell’argentino. Un assist con il Monza, il gol vittoria contro l’Empoli e adesso la grande occasione. Il prossimo mese sarà un vero e proprio esame di maturità. Prendersi la Roma e dimostrare al suo idolo di essere un degno erede: “Quando ero più piccolo lo vedevo come un mostro sacro, un giocatore a cui non riuscivo ad avvicinarmi. Poi abbiamo cominciato a conoscerci, siamo entrati in sintonia e abbiamo stretto un buon rapporto alla Juventus. Adesso gioco insieme a lui. Il mio sogno si è realizzato”.

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