PianetaSerieB
·5 March 2025
Sassuolo, Bonifazi: “Per vincere un campionato è necessario un gruppo solido, se devo giocare poco lo farò”

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·5 March 2025
Kevin Bonifazi, approdato al Sassuolo dal Lecce nel corso del mercato invernale, si è presentato ai canali ufficiali del club.
Qui le sue parole, estratte da SassuoloNews.net: “Arrivato a 28 anni e con diversi campionati alle spalle posso dire che sicuramente ho vissuto tante emozioni di ogni tipo: felici, felicissime, tristi, tristissime ma perché così è il calcio e così poi è la vita quindi perché tutto comunque mi ha insegnato e mi ha lasciato un qualcosa che oggi sento e che porto dentro ogni giorno in campo, ogni giorno in palestra, ogni giorno nello spogliatoio. Coi compagni sono a un punto di maturazione che voglio ancora implementare con altre esperienza. Aver giocato in ogni categoria nel professionismo ti dà un bel bagaglio. Ogni categoria ha una sua peculiarità, sicuramente la più competitiva, la più difficile è la Serie A però posso dire con certezza che comunque ogni categoria ha le sue difficoltà.
Aver potuto fare gol anche in ogni categoria e anche in Europa League è una bella soddisfazione soprattutto per noi difensori che facciamo un lavoraccio di responsabilità e di margine di errore bassissimo ogni tanto potersi liberare, godere di un gol, è veramente gratificante.
Arrivare qui è stato molto bello perché sapevo perfettamente l’ambiente che avrei trovato e i ragazzi, il gruppo, perché comunque qualcuno lo conoscevo e si può lavorare bene perché c’è una struttura che te lo permette. Lo staff è uno staff preparato, ho trovato una squadra molto competitiva tra di noi e questa è una cosa molto positiva è di questo tanto merito va anche al mister perché riesce a tenere tutti con la spina attaccata e ogni ragazzo che è presente in rosa si sente che comunque da un momento all’altro potrebbe essere partecipe. In più lo staff anche al di fuori del campo, i ragazzi della palestra, della fisio, sono tutti molto disponibili.
Io mi sento molto bene. Sto bene, mi sento pronto per poter dare una mano se ci sarà bisogno quindi mi sento completamente dentro quelli che sono i meccanismi e le idee del mister. La promozione con la SPAL? È stata speciale per me perché noi venivamo da essere neopromossi. Io non avevo giocato lì ma comunque era neo entrante in Serie B e sai le tabelle di pronostico prima del campionato ci davano per ventesimi e per assurdo arrivammo primi ma fu un anno veramente bello dato da tante belle prestazioni. È stata una cosa molto bella e le emozioni quando vinci un campionato te lo assicuro di qualsiasi categoria sono meravigliose.
Secondo il mio punto di vista per vincere un campionato sicuramente non può mancare il gruppo perché quando c’è un gruppo solido tutto il resto sopperisce anche a delle mancanze. Il mio obiettivo personale dentro a quello della squadra è quello di essere il più utile possibile e se questo vorrà dire fare 11 partite farò 11 partite se questo vorrà dire farne una ne farò una. Io non cambierò mai il mio atteggiamento e quello che faccio ogni giorno se non posso essere utile in campo voglio esserlo fuori, se non posso esserlo fuori voglio esserlo in spogliatoio, in palestra, in allenamento, poter dare un qualcosa a un ragazzo più giovane un consiglio o imparare io da loro.
Quando hai un infortunio diciamo un po’ più grave del solito, noi siamo comunque dei ragazzi, al di fuori del calciatore c’è un ragazzo, c’è un ragazzo di 20-22-24-30 anni, comunque tutti noi abbiamo delle fragilità, Io compreso. A volte scherzavo con il mio compagno De Silvestri che gli dicevo adesso vado a casa chiudo serrande, persiane, porta tre giri, mi chiudo nel letto non parlo con nessuno fino a domani perché ci sono quei giorni in cui non controlli le emozioni, ti sembra tutto più grande del dovuto, invece una cosa che ho imparato vivendo questo percorso è dare la giusta importanza alle cose. Ci sono cose molto più gravi nella vita e se dimensioni il problema per quello che è ti ricarichi e dici dai risolviamo e andiamo avanti.
Secondo me Sergio Ramos è l’espressione massima di quello che un difensore può fare, almeno da quando io vedo calcio non ho visto cose simili o paragonabili a lui. È un giocatore che nelle partite importanti non manca mai anzi spicca. Secondo me se vuoi fare questo ruolo e vuoi imparare qualcosa bisogna vedere questi giocatori qua.
I social è un mondo molto complesso. Non è un mondo che mi piace tanto e mi appassiona ma semplicemente perché ne viene fatto un uso dalla gran parte delle persone sbagliato a mio avviso e ha un grandissimo potenziale, si potrebbero fare cose bellissime. Sicuramente non è un mondo che mi appassiona, viaggiare credo sia l’arricchimento culturale più bello che ci sia e sicuramente l’America in generale tutta, Sudamerica e Nord America, è un posto da visitare. Rimango super fan dell’Italia, per me è il posto più bello del mondo e siamo super fortunati a essere nati qui però ci sono tanti posti nel mondo oltre all’America che sono veramente belli e fai un viaggio di una settimana e torni e c’hai 1000 idee diverse, hai imparato tantissime cose, impari le lingue, quindi viaggiare viaggiare viaggiare.
Io ho tutto il braccio tatuato con i supereroi Avengers ma perché secondo me tutti noi possiamo essere un supereroe nelle piccole cose o nelle grandi cose, quindi questa immaginazione, questo sogno che ci portiamo da quando siamo bambini e vediamo i supereroi fare cose straordinarie senza chiedere nulla in cambio diciamo ce lo possiamo portare nella vita. Quella filosofia lì cerco di trasportarla nella mia vita, nel quotidiano, poi non sempre ci si riesce. Ci tengo a salutarvi tutti. Spero di vedervi allo stadio molto presto e che possiamo gioire insieme a fine anno. Ciao a tutti”.