Inter News 24
·8 January 2025
Inter News 24
·8 January 2025
Raggiunto dai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Andrea Stramaccioni ha analizzato la finale di Supercoppa Italiana persa dall’Inter contro il Milan.
PAROLE – «L’Inter per 50 minuti mi era piaciuta molto: solida, pericolosa, avanti 2-0 e in controllo. Il gol di Theo e l’entrata di Leao hanno cambiato la gara, ma ho avuto la sensazione che l’Inter non riuscisse a riprendere in mano il centrocampo, la sua anima: uscito Calha, sono “usciti” anche Mkhitaryan e Barella».
E LA PRESTAZIONE DI ASLLANI RIAPRE LA VECCHIA QUESTIONE DEL VICE CALHA. CHE COSA FARE? INSISTERE CON L’ALBANESE O RICORRERE AD ALTERNATIVE COME BARELLA E ZIELINSKI? – «Partiamo da un presupposto: di Calha al mondo ce n’è uno solo, non è facile per nessuno sostituirlo, motivo per cui non bisogna tirare la croce su Asllani: in difficoltà nella parte finale del derby è stata tutta la squadra, non solo lui».
I KO COL MILAN, MA ANCHE I PAREGGI CON JUVE E NAPOLI. VEDE ANALOGIE? – «Onestamente no, sono partite con storie diverse. L’unica pericolosa analogia, nonostante due mesi di grande solidità, la vedo nella vulnerabilità difensiva: dal gol di Gabbia alla rimonta targata Yildiz fino al rischio corso con il Napoli, con quella palla gol di Simeone oltre il 90’. È l’aspetto su cui riflettere di più, perché si rischia di compromettere gare spesso meritate e controllate».