Calcionews24
·11 de noviembre de 2024
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·11 de noviembre de 2024
Otto lettere, una parola che perfino il tifoso più ottimista (che magari l’anno scorso pronosticava l’Atalanta in Champions vincendo a Dublino) ha paura di nominare: Scudetto.
Tanti elogi dove ci si appoggia all’attuale e oggettiva classifica con una Dea ad un solo punto dal Napoli capolista. Nel mezzo 6 vittorie consecutive, una squadra competitiva con delle individualità importanti e una grande maturità nel vincere gare difficili: dimostrazione lampante contro Udinese e Monza dove se gli altri anni si pareggiava (o peggio ancora si perdeva) ora si vince indipendentemente dal gioco. Domanda secca: l’Atalanta è pronta a lottare per lo Scudetto? Si? No? Forse? Troppo presto? La risposta sta in tutte queste opinioni.
La Dea ha una rosa completa. Qualche giocatore da sgrezzare, ma la squadra è assolutamente competitiva a fronte di una concorrenza alla portata. Per il primato occorre svolgere quello che l’Atalanta sta facendo attualmente: dare garanzie di continuità contro le piccole al di là degli scontri diretti, perché puoi anche vincere 0-3 a Napoli, ma se perdi con il Como di turno (rimarcando il 2-3 dei bergamaschi) tendi a rimanere nel limbo dell’eterno incompiuto.
Ovviamente anche ritrovarsi a febbraio in un contesto perfetto tra pochi punti di svantaggio dalla prima e un mercato di gennaio che punti al potenziamento della rosa. Esattamente ciò che ripete Gasperini, considerando che si torna sempre al punto di prima: fare meno passi falsi possibili rispetto alla concorrenza.
Puoi fare anche un grande girone d’andata, ma se al ritorno crolli stile 2021/2022 dove un’Atalanta a 38 punti a poche lunghezze dal primato è poi crollata, va tutto in fumo; infatti non è un caso che la tanto citata 2019/2020 con 9 vittorie consecutive sia stata vicina al tricolore nel finale.
Serve equilibrio, ragionare partita per partita, uscendo allo scoperto nel rush finale se ci si ritroverà in questa situazione. Sognare non costa nulla, ma tutto è nelle mani dell’Atalanta, perché le grandi pagine di storia, non si fanno in un giorno.