Inter News 24
·20 de mayo de 2025
Cruciani duro: «Il silenzio stampa di Inzaghi? Una cosa da bambini dell’asilo! Invece che sugli arbitri, dovrebbe recriminare quegli errori»

Inter News 24
·20 de mayo de 2025
Intervenuto nel podcast Aria Fritta, Giuseppe Cruciani si è espresso così sulla scelta di Inzaghi e di tutta l’Inter di andare in silenzio stampa dopo il pareggio contro la Lazio.
SCUDETTO AL NAPOLI? – «Per me lo scudetto ora è 97% Napoli e 3% l’Inter. Il Napoli ha già sbagliato 1-2 volte, è impensabile e impossibile che il Cagliari possa fare un punto venerdì: potevo anche dire 99-1».
GLI ARBITRI DECIDONO LO SCUDETTO? – «No, la favola che gli arbitri abbiano deciso lo scudetto può essere raccontata dai tifosi interisti sfegatati: in realtà gli arbitri sono l’alibi dei perdenti, io penso sia così. Abbiamo iniziato parlando in modo ridicolo di Marotta League, di un’Inter che addirittura gestiva le questioni della Lega e degli arbitri, roba da internet e da tifosi, e abbiamo finito addirittura con l’Inter che protesta: a dimostrare che qualche decisione può influenzare la singola partita, ma il campionato non è deciso dagli arbitri».
LA RABBIA DI INZAGHI – «Contesto radicalmente il fatto che Inzaghi sia arrabbiato per qualcosa: l’Inter deve recriminare la mancata marcatura su Orsolini, non la rimessa. Deve recriminare la rimonta del Parma, la partita scadente giocata contro la Roma e la gara con la Lazio in cui gioca una partita di controllo pensando di poterla controllare. Attaccarsi ai singoli episodi di una partita è un’operazione che trovo ridicola e non onesta: significa attizzare il fuoco dei tifosi. Secondo voi il fatto che l’Inter probabilmente non vincerà il campionato è per il rigore non dato a Bisseck con la Roma oppure per il fatto che a gennaio la società non poteva intervenire sugli attaccanti?».
SUL SILENZIO STAMPA – «E tu ti sei ritrovato con un attaccante e mezzo in un sacco di partite e con cambi sostanzialmente nulli. Può essere considerato un episodio controverso una rimessa laterale a Bologna? Ma di che parliamo? Parliamo del nulla. Posso capire il non andare incazzati in conferenza per farsi squalificare, ma i silenzi stampa mi hanno sempre dato fastidio: è una cosa da bambini dell’asilo. Vai là serenamente e arrabbiato e parla. Le squadre di calcio non devono essere prudenti nelle dichiarazioni: a fine partita vai lì e parli. C’è una permalosità e un’attenzione eccessiva: io trovo il silenzio stampa una cosa antica da superare. Pensare di ridurre il discorso scudetto a Bisseck e Guida AVAR mi fa venire una tristezza infinita».
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