Calcio e Finanza
·10 de febrero de 2025
Calcio e Finanza
·10 de febrero de 2025
Il gup di Roma ha accolto la costituzione di parte civile dei circa 200 azionisti, della Consob, del Codacons, del Fondo Libico e dell’Associazione Consumatori nel procedimento in corso nei confronti degli ex vertici della Juventus, per il caso plusvalenze che ha portato – a livello sportivo – a sanzioni per il club bianconero nella stagione 2022/23.
I giudici hanno contestualmente respinto la costituzione di parte civile contro l’attuale assetto societario della Juventus di tutti coloro che avevano formulato tale richiesta ai sensi della Legge 231. L’inchiesta è quella che ha portato la procura, lo scorso 17 luglio, a chiedere il rinvio a giudizio di una decina di persone tra le quali anche gli ex vertici della Juventus nell’ambito dell’indagine “Prisma” arrivata nella Capitale da Torino.
Nell’inchiesta sono coinvolti, tra gli altri, l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vice Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene. Le accuse, a vario titolo, sono quelle di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni. In particolare, secondo l’accusa, si ipotizza o plusvalenze fittizie e manovre sugli stipendi dei calciatori durante la pandemia da Covid-19.
La trasmissione dell’inchiesta a Roma era arrivata dopo la decisione dello scorso 6 settembre dei giudici della Quinta sezione della Cassazione che hanno dichiarato l’incompetenza territoriale di Torino ordinando la trasmissione degli atti ai pm romani del gruppo, coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. A occuparsi dell’indagine i pm Giorgio Orano e Lorenzo Del Giudice.