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·12 de marzo de 2025

FIGC, la Federcalcio rivoluziona la Serie C con il Mini Var: richieste anche per Serie D e Serie A femminile

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La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), guidata dal presidente Gabriele Gravina, si prepara a introdurre un’importante novità tecnologica nei campionati italiani: il Football Video Support (FVS), noto anche come Mini Var.

FIGC, la Federcalcio rivoluziona la Serie C con il Mini Var: richieste anche per Serie D e Serie A femminile

Questo sistema, destinato inizialmente alla Serie C e alla Serie A femminile, potrebbe in futuro essere esteso anche alla Serie D, portando così l’innovazione tecnologica anche nelle categorie minori del calcio italiano.


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Gravina scrive alla FIFA per il Mini Var

Secondo quanto riportato dal quotidiano “La Repubblica”, il presidente Gravina ha inviato una lettera ufficiale alla FIFA e all’International Football Association Board (IFAB), richiedendo il via libera per la sperimentazione del Mini Var. L’obiettivo è quello di fornire un supporto tecnologico agli arbitri, senza i costi elevati associati al Var tradizionale utilizzato in Serie A e Serie B.

Gravina ha dichiarato: “L’Italia si conferma in prima linea per l’innovazione nel mondo del calcio. Il desiderio è quello di rendere il calcio sempre più moderno e attrattivo per un maggior numero di persone, ampliando l’uso della tecnologia anche nei campionati dove l’investimento economico del Var non è sostenibile”.

Le differenze tra Var e Mini Var

Il Football Video Support (FVS) si distingue dal Var tradizionale principalmente per i costi ridotti e la diversa gestione delle revisioni arbitrali. Ecco le principali differenze:

Assenza di una sala Var centrale: mentre nel sistema classico esiste un team di arbitri dedicato che monitora le azioni da una regia esterna, il Mini Var prevede che sia lo stesso direttore di gara a rivedere le immagini direttamente a bordo campo.

Challenge degli allenatori: una delle novità più rilevanti è la possibilità per gli allenatori di richiamare l’attenzione dell’arbitro su una decisione dubbia, utilizzando il cosiddetto “Challenge”. Ogni squadra avrà un numero limitato di richieste per partita.

Ambiti di intervento: il Mini Var interverrà solo in caso di “chiaro ed evidente errore” relativo a episodi cruciali, come:

la segnatura di una rete;

l’assegnazione o meno di un calcio di rigore;

un’espulsione diretta;

errori di identità (scambio di giocatori sanzionati).

Valorizzazione della decisione arbitrale: l’intento è quello di mantenere il focus sulle decisioni iniziali del direttore di gara, permettendo interventi solo in caso di errori palesi, per evitare un eccessivo spezzettamento del gioco.

Un passo avanti anche per la Serie D

Se la sperimentazione in Serie C e Serie A femminile dovesse dare esiti positivi, il Mini Var potrebbe essere introdotto anche in Serie D. Questo rappresenterebbe un significativo passo avanti per il calcio dilettantistico italiano, che si vedrebbe dotato di uno strumento capace di ridurre le polemiche arbitrali e migliorare l’equità delle competizioni.

La Serie D, infatti, rappresenta un bacino importante per il calcio italiano, con migliaia di tifosi e giovani promesse che meritano di disputare match il più possibile corretti e trasparenti. Il Mini Var, con la sua struttura più snella e sostenibile, risponde perfettamente a queste esigenze.

Conclusioni

La FIGC, con questa iniziativa, dimostra ancora una volta la volontà di rendere il calcio italiano sempre più moderno e tecnologicamente avanzato. L’introduzione del Mini Var in Serie C e Serie A femminile, e la prospettiva di un suo utilizzo anche in Serie D, segna un importante passo avanti per il sistema arbitrale, garantendo maggiore giustizia sportiva anche nei campionati minori.

Ora la palla passa alla FIFA e all’IFAB: se arriverà il via libera, il calcio italiano potrebbe presto scrivere un nuovo capitolo nella sua storia tecnologica.

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