Calcionews24
·8 de mayo de 2025
Inter, parla Bastoni: «Ultimo scudetto vinto nel derby impagabile! Quando arriva il momento del derby, diventa tutto magico. Ecco quando ho capito che avrei fatto il calciatore…»

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·8 de mayo de 2025
Nel podcast The BSMT, Alessandro Bastoni ha ripercorso la sua carriera, raccontando i suoi primi passi nel mondo del calcio, il trasferimento all’Inter e le esperienze vissute con la maglia nerazzurra. Tra i momenti più significativi, ha ricordato la finale di Champions League persa contro il Manchester City, un episodio che ha lasciato un segno profondo nella sua carriera.
IO FIGLIO D’ARTE – «In casa mia si guardava il calcio H24, è sempre stato così. Mio padre ha fatto fino all’under 21 della nazionale, ha fatto un anno di serie B con la Cremonese. Poi, per vari motivi, non è riuscito a sfondare, quindi mi ha sempre cresciuto come veramente fossi un diamante da proteggere, da conservare, e mi ha permesso di non fare gli errori che ha fatto lui e farmi diventare quello che poi sono diventato oggi. Quindi è stato fondamentale. Io sono di un paese in provincia di Cremona e ho fatto 12 anni all’Atalanta. Quindi facevo al giorno 230 chilometri e mi ha sempre portato su e giù lui».
A CHE ETA’ HO COMINCIATO A PRENDERE SERIAMENTE IL CALCIO? – «Quando ho esordito avevo 17 anni all’Atalanta, non ero sicuro di fare il calciatore, infatti ho finito gli studi. Non hai mai la certezza perché devono combaciare tante cose: l’allenatore giusto al momento giusto, andare nella squadra giusta al momento giusto. Ci sono tanti fattori che influiscono sulla carriera di un calciatore. Io ho capito che avrei fatto il calciatore quando ho fatto il prestito al Parma, avevo 19 anni».
CHE VUOL DIRE GIOCARE A MILANO? – «È una grande responsabilità, rappresenti tifosi di tutto il mondo. Giochi in una squadra dove il pareggio non è contemplato, devi sempre chiaramente giocare per la vittoria. E poi, quando arriva il momento del derby, diventa tutto magico è la responsabilità forse più grande che abbiamo».
IL DERBY LA PARTITA CHE ASPETTO MAGGIORMENTE? – «Sì, perché la stragrande maggioranza delle volte si gioca per qualcosa di importante. Ci è capitato ultimamente di giocare per il passaggio del turno in Coppa Italia, per il passaggio del turno in Champions. Poco meno di un anno fa vincevamo lo scudetto in casa del Milan, quindi a maggior ragione in quei casi diventa ancora più bello, più stimolante. Con il derby tu hai la responsabilità degli umori di un sacco di persone, la settimana successiva dipende dal risultato di quella partita, assolutamente sì, però è una cosa che gasa».