Italiano: “La gioia più grande da quando faccio calcio, una soddisfazione immensa per Bologna e anche per me. Siamo riusciti a riportare in piazza i tifosi” | OneFootball

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·14 de mayo de 2025

Italiano: “La gioia più grande da quando faccio calcio, una soddisfazione immensa per Bologna e anche per me. Siamo riusciti a riportare in piazza i tifosi”

Imagen del artículo:Italiano: “La gioia più grande da quando faccio calcio, una soddisfazione immensa per Bologna e anche per me. Siamo riusciti a riportare in piazza i tifosi”

Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate prima ai microfoni di Sport Mediaset e poi in conferenza stampa dall’allenatore rossoblù Vincenzo Italiano al termine di Milan-Bologna 0-1, partita che ha consegnato al club felsineo la terza Coppa Italia della sua storia dopo quelle del 1970 e 1974.

Fatta la Storia – «La partita di San Siro ci ha lasciato tanto: oggi abbiamo disputato una grandissima gara, approcciata benissimo, con grande ritmo, qualità e intensità. Il Milan ha provato a riproporre la mossa di venerdì e noi abbiamo risposto con un’altra ancora, evitando che si rendessero pericolosi. Sono felice davvero per tutti: i ragazzi, Saputo, Fenucci, Di Vaio, Sartori, ogni dipendente di Casteldebole e i tifosi. Sono felice e orgogliosissimo, è il mio primo trofeo importante ed è una gioia incredibile».


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Enorme soddisfazione personale – «Questa è la gioia più grande da quando faccio calcio, sia da giocatore che da allenatore. Guardavo questa coppa da ragazzino sul divano e oggi sono riuscito ad alzarla dopo tre finali perse per pochissimo. Stasera ho cercato di dare il massimo, perdere una quarta finale sarebbe stato inaccettabile e invece siamo riusciti a portare questo trofeo dopo cinquantun anni a Bologna».

Sfatato il tabù finali – «Andrebbe valutato e premiato anche il percorso che ti porta in finale, un percorso che poi magari dovrebbe essere sugellato dalla conquista della coppa. Vince solo uno, gli altri sono tutti perdenti? Devo cominciare a farmi eliminare nei primi turni? Chissà in quanti da domani avrebbero iniziato a straparlare se avessi perso ancora, invece questa Coppa Italia è una soddisfazione immensa: sono felicissimo per il mio staff, fatto di ragazzi straordinari, insieme siamo riusciti a gioire».

Accorgimenti particolari – «C’è stata una grandissima preparazione a questa gara, sin da quando siamo usciti da San Siro: sabato avremmo dovuto avere il giorno libero e invece ci siamo trovati subito al campo per evitare quanto successo negli ultimi venti minuti a Milano, accettando anche di snaturarci un po’ pur di arrivare alla vittoria».

Promessa mantenuta – «Siamo riusciti a portare trentamila bolognesi a Roma e già questa era stata una bella vittoria, figurarsi poi aver vinto la coppa. Quando sono uscito dal tunnel per entrare in campo ho vista questa bolgia che mi ha fatto venire i brividi: dopo quella splendida qualificazione in Champions ottenuta dalla squadra nella scorsa stagione, siamo riusciti a riportare in piazza i tifosi e ne sono felicissimo».

Coraggio e determinazione – «Conoscevo bene Sartori, avendolo avuto come direttore al Chievo, e dopo due-tre incontri con anche Di Vaio e Fenucci ho visto che qui c’era un bel progetto. Sapevo avremmo perso tre-quattro giocatori importanti ma la base da cui ripartire era notevole: al resto hanno pensato alchimia, empatia, crescita collettiva e individuale, che ci hanno permesso di arrivare fin qua. Abbiamo confermato questo livello, vincendo la Coppa Italia e qualificandoci sia per l’Europa League che per la Supercoppa».

Progetto ambizioso – «Questo è un percorso di crescita per il Bologna: lo scorso anno è stata raggiunta la Champions League, quest’anno abbiamo alzato la Coppa Italia. È uno standard che il club deve fare di tutto per mantenere, e sono convinto che Saputo farà del suo meglio per riuscirci: il presidente è ambizioso, ha voglia di vincere e migliore sempre, e aver ottenuto questo trofeo è per lui un grande emozione».

Il futuro di Italiano – «Avevamo aperto il discorso legato al prolungamento qualche tempo fa, e ci eravamo detti che l’avremmo ripreso in mano alla fine della stagione. Ne riparleremo dopo aver conquistato uno splendido trofeo, felici e contenti, e vedremo quali saranno le intenzioni del presidente e del direttore. Sartori oggi mi ha rinfacciato che ci ho pensato troppo prima di accettare Bologna, e ora si sta prendendo lui i meriti (ride, ndr). Battute a parte, posso dire che qui trovo davvero molto bene e che lavorare con questo gruppo è bellissimo, perché tutti danno qualcosa. A Casteldebole siamo tutti Re Magi: portiamo in dono qualcosa in base al ruolo che ricopriamo e abbiamo seguito una bella stella che ci ha condotto alla vittoria».

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