Calcio e Finanza
·2 de mayo de 2025
La Coppa Italia fa ricca Roma: 10 milioni di indotto per l’atto conclusivo

Calcio e Finanza
·2 de mayo de 2025
Un palliativo per una stagione deludente contro il coronamento di un’annata oltre ogni più rosea aspettativa. Questa la posta in palio per la 78esima edizione della Coppa Italia Frecciarossa che vedrà affrontarsi Milan e Bologna, il prossimo 14 maggio.
Sulla carta il favore dei pronostici vede avanti i rossoneri, che si presentano con le speranze di raggiungere la Champions League ormai esaurite, travolti in una serrata corsa verso l’Europa che si deciderà all’ultimo miglio.
Nonostante il trionfo in Supercoppa contro i rivali dell’Inter, a Milanello si respira un’aria tesa che influisce negativamente sul morale. Di umore opposto i felsinei, che a seguito dell’apparente ridimensionamento estivo hanno saputo rinnovarsi efficacemente e ora sono in piena corsa per la massima competizione europea contro le aspettative della vigilia.
Dopo oltre 25 anni di digiuno, i rossoblù puntano ad alzare nuovamente un trofeo, pur essendo la finale un traguardo già storico considerando l’assenza da oltre 50 anni dall’atto conclusivo del torneo.
Aldilà dei premi corrisposti alle squadre partecipanti, la partita che assegnerà la coppa si porta dietro un impatto rilevante, alimentando significativamente l’economia della città che la ospita, che come di consueto sarà Roma.
Pur dovendo fare i conti con l’assenza delle due squadre cittadine, la Capitale beneficerà significativamente dell’indotto generato dall’evento, capace di muovere in massa i tifosi delle squadre coinvolte.
Secondo le stime di Calcio e Finanza, i 68.500 fan che popoleranno lo Stadio Olimpico – numero che si prevede in linea con le ultime stagioni tutte vicino al sold-out – porteranno in dotazione quasi 10 milioni di euro.
Il primo capitolo di spesa da analizzare – seppur non direttamente incluso nell’indotto della città capitolina – è quello relativo al ticketing, con i prezzi dei tagliandi, in salita rispetto allo scorso anno, che oscillano tra i 40 euro delle curve e i 220 per la tribuna Monte Mario.
L’incasso al botteghino dovrebbe superare i 5,3 milioni di euro, andando a scavalcare nettamente quello dello scorso anno in cui la sfida tra Atalanta e Juventus aveva visto ricavi da biglietteria per 4,5 milioni, attestandosi su livelli simili a quelli del 2023, anno in cui a scendere in campo erano state Fiorentina e Inter.
Per commemorare la partecipazione all’evento, o semplicemente per assicurarsi la maglietta dei propri beniamini, i tifosi impiegheranno in media 30 euro per l’acquisto di merchandising, creando un impatto economico di poco superiore ai 2 milioni di euro. Al contempo, per muoversi all’interno dell’area urbana verranno destinati 10 euro a persona per i trasporti locali, per una cifra complessiva di 685mila euro.
In tema di ristorazione, bisogna effettuare un distinguo: coloro che sceglieranno di pernottare nella Capitale dopo il match, pari ad un terzo degli spettatori totali ovvero a poco più di 23mila sostenitori, spenderanno mediamente 75 euro a testa per un aggregato di 1,7 milioni di euro.
I restanti 46mila invece opteranno per una trasferta giornaliera, effettuando meno pasti in loco con la conseguente riduzione del budget per il ristoro che scende dunque a 35 euro a persona e 1,6 milioni di euro totali.
Questa quota di tifosi è dunque esclusa dal computo delle spese di pernottamento, che sono impennate nel caso di Roma considerando sia il Giubileo che la presenza contemporanea degli Internazionali di tennis, raggiungendo i 185 euro per una doppia e superando i 2 milioni in ottica cumulata.
Guardando al gettito fiscale, tra la tassa di soggiorno pari a 3,50 euro, che applicata ai 23mila che alloggeranno a Roma pesa per 80mila euro, e l’introito legato all’IVA sui beni e servizi acquisiti in loco pari a 1,2 milioni, si arriva ad un totale di 1,3 milioni di euro.
Complessivamente l’impatto economico per la Capitale sarà di 9,5 milioni di euro, di cui, oltre a 1,3 milioni di entrate fiscali, 4,7 milioni fanno riferimento alle spese sostenute dai tifosi che dimoreranno in città, mentre 3,4 milioni saranno generati da chi farà ritorno alla sua residenza subito dopo la gara.
Nonostante la preponderanza numerica di questa seconda categoria, che conta come detto 46mila persone contro le 23mila che sceglieranno di fermarsi, a fare la differenza è il forte divario nella spesa unitaria, che passa da 75 euro a oltre 200.