Zerocinquantuno
·28 de enero de 2025
Zerocinquantuno
·28 de enero de 2025
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Domani sera alle 21 il Bologna, reduce dal memorabile successo sul Borussia Dortmund ma già aritmeticamente eliminato, concluderà il suo percorso nella Champions League 2024/25 tornando a Lisbona: dopo lo 0-0 ottenuto l’11 dicembre sul campo del Benfica, questa volta i felsinei saranno di scena all’Estádio José Alvalade e sfideranno lo Sporting, 23° in classifica dopo 3 sconfitte consecutive e ora in piena bagarre per accedere ai playoff. Non sarà un inedito, visto che le due squadre si sono già sfidate in Coppa UEFA: nei quarti della stagione 1990/91 lo Sporting avanzò pareggiando 1-1 al Dall’Ara e vincendo 2-0 in casa, mentre nei trentaduesimi datati 1998/99 il BFC si impose sia in Portogallo (0-2 con Nervo e l’allora Eriberto) che sotto le Due Torri (2-1 grazie ad una doppietta di Signori). Per Vincenzo Italiano, atteso dai fondamentali match contro il Como in campionato e contro l’Atalanta in Coppa Italia, sarà probabilmente l’occasione di operare un massiccio turnover, facendo riposare i titolarissimi (incluso Freuler, comunque squalificato) e dando una chance dall’inizio ad alcuni giocatori fin qui meno impiegati, come Ravaglia, Casale, Erlic, Fabbian, Moro, Iling-Junior e Dallinga.
Fonte: Octavio Passos/Getty Images (via OneFootball)
STORIA – Fondato nel 1902 a Lisbona come Sport Club de Belas su impulso di José Alvalade, divenne Campo Grande Sporting Club nel 1906 e assunse l’attuale nome di Sporting Clube de Portugal nel 1917, adottando il bianco e il verde (disposti a strisce orizzontali) come colori sociali. È, insieme ai rivali cittadini del Benfica e al Porto, una delle tre grandi (Os Três Grandes) del calcio portoghese, la terza per numero di trofei vinti (dietro proprio a Benfica e Porto): 20 scudetti, 17 Coppe di Portogallo, 4 Coppe di Lega, 9 Supercoppe nazionali e, a livello continentale, una Coppa delle Coppe (nel 1963/64, unica squadra lusitana ad aver alzato il trofeo). Prima della nascita delle competizioni UEFA, lo Sporting disputò anche una finale di Coppa Latina, perdendo contro il Barcellona nel 1949. I Leões (‘i Leoni’, come quello rampante raffigurato nello stemma) raggiunsero l’apice del successo negli anni Quaranta e Cinquanta, grazie soprattutto al talento smisurato di Fernando Peyroteo (considerato uno dei più forti calciatori portoghesi di tutti i tempi), José Travassos, Albano Pereira, Jesus Correia e Manuel Vasques, soprannominati Cinco Violinos (‘i Cinque violini’). Altri giocatori rimasti nella storia del club sono il difensore João Morais, autore della rete che consegnò allo Sporting la già citata Coppa delle Coppe (1-0 nella ripetizione della finale contro l’MTK Budapest), e l’attaccante argentino Hector Yazalde, Scarpa d’Oro europea nel 1973/74 grazie alle 46 reti messe a segno in campionato (lo stesso farà Jardel nel 2002, fermandosi a 42).
Fonte: ionline.sapo.pt
ATTUALITÀ – Lo Sporting CP verrà sempre ricordato per aver scoperto Cristiano Ronaldo (a cui dal 2020 è dedicata la floridissima Academy) e dato avvio alla sua leggendaria carriera: sbarcato dodicenne a Lisbona da Madeira, trascorse 6 anni nel settore giovanile del club e passò al professionismo nella stagione 2002/03, l’unica disputata in maglia biancoverde, prima di volare a Manchester e generare il mito di CR7 (5 volte Pallone d’Oro e marcatore più prolifico di ogni epoca). Campione d’Europa col Portogallo lui, nel 2016 in Francia, al pari di Rui Patricio, William Carvalho, João Mario e Adrien Silva, con questi ultimi ad alzare la coppa da giocatori dello Sporting. L’attuale secondo portiere dell’Atalanta, in particolare, detiene il record assoluto di presenze (ben 467, dietro solo alla bandiera Hilario da Conceição, 474). Altri calciatori che in epoca moderna sono sono partiti dal vivaio verde e branco per poi vivere percorsi luminosi (chi più e chi meno) rispondono ai nomi di Paulo Futre, Luis Figo, Ricardo Quaresma, José Fonte, Nani, Bruno Fernandes, Rafael Leão e Matheus Nunes. È infine doveroso citare anche gli iconici attaccanti Fernando Gomes e João Pinto, che dall’SCP sono transitati in età più avanzata. Dagli anni Duemila in avanti sono stati 4 i campionati vinti dai Leões, oltre a 5 Coppe del Portogallo, 4 Coppa di Lega e 6 Supercoppe nazionali. In Europa, invece, vanno segnalate più che altro la finale di Coppa UEFA raggiunta nel 2005 e persa 3-1 proprio all’Alvalade (ricostruito sulle ceneri dell’omonimo impianto precedente) contro il CSKA Mosca e la semifinale di Europa League del 2012: fra andata e ritorno ebbe la meglio l’Athletic Bilbao. Piccola curiosità: il 18 giugno 2018 l’allora presidente Bruno de Carvalho assunse come tecnico Sinisa Mihajlovic, per quella che sarebbe stata la sua prima esperienza sulla panchina di una squadra non italiana. Tuttavia, proprio in quel periodo De Carvalho venne sfiduciato, e il suo successore Sousa Cintra decise di non dar seguito al contratto firmato dal serbo, sollevandolo dall’incarico dopo appena 9 giorni. Qualche mese più tardi, il 28 gennaio 2019, Mihajlovic diventerà allenatore del Bologna, vincendo inoltre la causa intentata presso il TAS di Losanna contro lo Sporting, costretto a risarcirlo con 3 milioni di euro. Il resto è storia nota, purtroppo senza lieto fine.
Fonte: pbs.twimg.com
STAGIONE E SQUADRA – In questa stagione lo Sporting Lisbona, fresco campione di Portogallo grazie all’eccellente lavoro svolto dall’allenatore Ruben Amorim, pareva destinato a raggiungere traguardi memorabili: 11 vittorie nelle prime 11 gare di campionato, con 39 gol segnati e appena 5 subiti, oltre a 3 successi (di cui uno sul Manchester City per 4-1) e un pari nei primi 4 turni di Champions League. Col 26enne centravanti svedese Viktor Gyokeres, reduce da 43 reti e 15 assist in 50 match, già a bersaglio 21 volte. Tutto così luccicante da attirare l’attenzione del Manchester United, che per rilanciarsi decide di pagare la clausola rescissoria da 10 milioni di euro di Amorim e portarlo in Inghilterra a partire dall’11 novembre. Risultato? I Red Devils non migliorano affatto mentre lo Sporting, sotto la guida di João Pereira (promosso dalla squadra B), cala su tutti i fronti: al suo posto viene allora ‘acquistato’ Rui Borges, tecnico del Vitória Guimarães (in Portogallo è possibile), che raddrizza la barra mantenendo i biancoverdi in vetta alla Liga (con 6 punti di vantaggio su Benfica e Porto) e rimettendoli in lizza per i playoff di Champions. La rosa, che secondo Transfermarkt vale complessivamente 479 milioni (il Bologna si attesta attorno ai 264), è variegata e validissima: oltre al bomber Gyokeres ci sono – fra gli altri – il centrocampista e capitano Morten Hjulmand (che era stato portato a Lecce da Pantaleo Corvino nel gennaio 2021), il trequartista Daniel Bragança, i difensori Ousmane Diomande e Gonçalo Inacio e gli esterni offensivi Pedro Gonçalves, Geovany Quenda (classe 2007) e Trincão. Probabile che il trambusto degli ultimi mesi abbia un po’ ridimensionato le ambizioni dei Leões, a cui domani sera basterà un punto per passare il turno, ma il 4-2-3-1 ora targato Borges sembra tornato a funzionare come si deve. Il Bologna, che giocherà per l’orgoglio, il ranking e il premio partita (la vittoria vale 2,1 milioni, il pareggio 700 mila euro), è avvisato.
Fonte: Gualter Fatia/Getty Images (via OneFootball)
Simone Minghinelli
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Foto copertina: Carlos Rodrigues/Getty Images (via OneFootball)