Pagine Romaniste
·3 de enero de 2025
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Corriere dello Sport (C. Zucchelli) – Due anni fa, quando sembrava che la Roma dovesse e volesse ricomprarlo dal Sassuolo, sfruttando anche quel 30% di sconto che era previsto nel contratto, Davide Frattesi era così sicuro che l’affare sarebbe andato in porto che rinunciò a ferie lontane per essere pronto in qualsiasi momento. Anzi: non solo disse no a mete esotiche, ma rinviò più volte la partenza per il mare perché aspettava solo un cenno.
Aveva anche scelto il numero, quel 16 di Daniele De Rossi che poi avrebbe indossato Leandro Paredes. Anche qualche mese fa, quando proprio De Rossi era diventato l’allenatore della Roma, Frattesi aveva dato la sua disponibilità a tornare a casa. Perché l’Inter gli regala la possibilità di competere per grandi traguardi, e Davide questo lo sa bene, ma non lo considera imprescindibile: in campionato ha giocato da titolare solo 5 volte in stagione. A Roma invece sarebbe pure un punto fermo, con vista sul Mondiale 2026, il suo sogno.
Per Frattesi la Roma è un conto aperto, è sempre stato convinto di tornare, come Pellegrini. Quando venne ceduto, nonostante fosse poco più che un ragazzino, fu netto nel chiedere al suo agente di inserire in un modo o nell’altro la possibilità di rientrare: «Io a casa poi ci torno», è una delle frasi riportate anni fa e mai smentite. Tutte le persone vicino a lui sanno del suo sogno: tornare non da promessa ma da giocatore fatto e finito.