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·18 de marzo de 2025

Roma, Koné: «Ammonizioni? Devo essere più attento perché potrebbe penalizzare la squadra»

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Il centrocampista giallorosso Manu Koné sal ritiro con la nazionale francese ha parlato della sua stagione con la maglia della Roma. Le parole

Il centrocampista della Roma Manu Koné dal ritiro della nazionale francese ha rilasciato un’ intervista al quotidiano transalpino L’Équipe dove ha parlato della sua prima stagione con la maglia giallorossa. A seguire le sue parole.

LE PAROLE – «Ho sempre ritenuto che un centrocampista debba saper ricoprire tutti i ruoli in questa zona. Ho la capacità di fare sia il 6, sia l’8, ma sono un giocatore a cui piace chiamare, avere la palla e recuperarla. Francamente, se potessimo creare una posizione ‘6-8’, sarebbe l’ideale (sorride, ndr). Mi piace essere in entrambe le zone ed è quello che mi chiede mister Ranieri».


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AMMONIZIONI – «Onestamente? Già gli arbitri sono un po’ eccessivi. Ma quando sei un giocatore che ha voglia, inevitabilmente c’è un po’ di foga in eccesso. È vero che devo essere più attento perché potrebbe penalizzare la squadra. Ranieri mi chiede di migliorare su questo. Ma io mi impegno. Sto solo cercando di fare bene».

AVVERSARI – «Ne parlavo con Evan Ndicka a Roma. Abbiamo parlato delle nostre prime partite professionistiche e in una delle prime da titolare in Ligue 1 è stata contro il Lione. Ho commesso un errore nei confronti di Memphis Depay; lui si è arrabbiato e ammetto che ero un po’ intimidito. Vedere Memphis Depay che ti urla contro e tutto il resto… Poi è calcio, niente mi spaventa. Ad esempio, a volte perdo palloni ma questo non mi rallenta. Se non ci provi, finirai la partita con rimpiant.

RIPENSARE ALLE AZIONI SBAGLIATE – «Ovviamente! Fare il calciatore è duro, eh! A Empoli, ad esempio, ho colpito il palo. Ci ho pensato tutta la notte. In realtà, devo accettarlo. Avrei potuto tirare tra le gambe del portiere, avrei potuto fare un pallonetto. Ma ho dribblato il portiere e ho colpito il palo. Poco prima dell’azione, nello spazio di due secondi, mi pongo almeno venti domande. Te lo giuro! Tutto è troppo veloce. Vedo le gambe del portiere, vedo lo spazio sinistra, a destra, nell’angolo sinistro, nell’angolo destro, mi dico: “Lo sto superando” e colpisco il palo. Fortunatamente abbiamo vinto».

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