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·15 de noviembre de 2024

Roma, Ranieri: “Avevo deciso di smettere, sarei tornato solo per Cagliari o Roma”

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Dopo Daniele De Rossi e Ivan Juric, la Roma ha scelto di affidare la squadra a Claudio Ranieri fino al termine della stagione. Il tecnico romano è alla terza esperienza alla guida dei giallorossi e ha scelto di rimettersi in gioco pochi mesi dopo aver annunciato il ritiro dopo la salvezza ottenuta con il Cagliari. Alla Roma però Ranieri non ha potuto dire di no e alla sua esperienza toccherà il compito di raddrizzare una stagione già complicata.


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Roma, Ranieri: “Avevo deciso di smettere, sarei tornato solo per Cagliari o Roma”

“Prima di iniziare con le vostre domande vorrei mettere i puntini sulle i. Avevo smesso di allenare, ho avuto più richieste in questi mesi che quando ho vinto il campionato col Leicester. Ho sempre detto no. Ho detto solo in due casi posso tornare ad allenare: o per la Roma o per il Cagliari nel caso qualcosa fosse andato male. Ma io ero convinto di andarmene per i fatti miei, però il fato ha voluto che tornassi a casa. Ho iniziato nella Roma da giocatore e finirò come dirigente”

A fare da anfitrione alla conferenza del Ranieri ter, il diesse, Ghisolfi: “Grazie a tutti per essere qui, anche a nome del club. Parlo anche a nome dei Friedkin in questa giornata molto importante. Non c’è bisogno di presentare Ranieri, è una giornata importante perché la Roma ha bisogno di ritrovare esperienza e le proprie radici”. E ancora: “Il mister conosce la squadra, il club, è un allenatore con esperienza internazionale e abbiamo ritenuto che sia la persona idonea per questo progetto adesso. Non sarà solo l’allenatore che parla, ma l’intera dirigenza nell’ambito del progetto voluto dalla società”.

Le perplessità che aveva qualche settimana fa sulla Roma le ha discusse con la proprietà? Io le cose le dico in faccia e tutto quello che penso alla proprietà le ho dette. La reazione mi ha stupito, per le parole che ha detto e per quanto ci tiene a questa squadra. Friedkin sa di spendere tanti soldi e di non essere riuscito a fare quello che avrebbe voluto. Io mi auguro di riuscire ad esaudire il mandato che mi ha dato e non ho potuto fare altro che accettare. Ringrazio la proprietà per avermi dato questa opportunità.

“Siamo abituati a vedere le cose in modo paramidale, mentre la famiglia Friedkin la vedono in maniera orizzontale, collegiale. Per cui le decisioni verrano prese con il beneplacito di tutti quanti, per portare la Roma dove merita. Io gliel’ho detto: “Lei ha speso un sacco di soldi, ma perché non lo dice?” e lui ha risposto: “Tempo al tempo”. Immaginate mettere una barca di quattrini e poi non hai risultati. Qualcosa di storto ci è andato sicuramente, speriamo che adesso le cose vadano nel momento giusto. In primis come tifoso e poi come uomo che sta qui dentro, che deve aiutare Florent affinché le cose marcino nel modo giusto”.

“Credo che ormai non ci sia più un sistema base, se non per quegli allenatori che stanno lì da tanti anni. Lo stesso Gasperini non gioca più sempre a 3, gli allenatori cercano di apportare delle modifiche durante la partita per cercare di stravolgere i piani degli avversari. Per cui dire adesso come giocheremo non sarei onesto, io devo vedere intanto chi sta in buona forma per il mio modo di intendere il calcio e lì sceglierò. Non è questione di moduli, di giocatori che hanno voglia di sputare sangue sul campo, di non mollare mai. Anche se le cose vanno male voglio che non mollino di un giocatore. Io sono prima di tutto un tifoso, poi un allenatore. Stavo vincendo 3-0, ho perso 4-3, sono andati negli spogliatoi e ho detto arrivederci. Per cui dico ai tifosi stateci vicino, perché giocare a casa propria col pubblico che ti fischia è la cosa più difficile che ci possa essere”.

“Tu vai sul campo avverso, i tuoi tifosi ti fischiano perché giustamente erano scontenti. Non perché mancasse l’impegno, ma i risultati non arrivavano. Sfortuna? Io credo nella fortuna se te la vai a sudare, perché se tu insisti la fortuna deve girare. Io voglio un pubblico coeso. Qui siamo tutti una famiglia, il mio primo discorso l’ho fatto a tutti i miei collaboratori: mi devono aiutare perché non ho tempo di fare errori. Qui già iniziamo e ci sono tre partite una più bella dell’altra, i tifosi se ne devono andare orgogliosi dal campo e dire ‘oh almeno ci abbiamo provato'”,

Si è sentito con De Rossi in questi giorni? Ci siamo sentiti e lo faremo ancora nei prossimi giorni perché è una grande persona. Cambiare due allenatori già a novembre non è normale, ma mi auguro di riportare tutti nella giusta direzione.

Perché la Roma è in difficoltà? Da dove si riparte? Ci sono mille perché e sinceramente non mi interessano. Non guardo quello che è stato fino a ieri. Mi è stata data carta bianca e io devo fare il massimo con questi giocatori e mi interessa solo quello che succede da oggi in poi.

Soulé e Dybala possono giocare insieme? Promette che Angelino non sarà più difensore centrale? Lo prometto. Io penso che Soulé e Dybala possono giocare insieme, ma la squadra è questione di equilibri. Non posso prometterlo perché farò quello che mi sento.

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