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·14 de febrero de 2025

San Siro, ultimatum del Comune a Inter e Milan: tempi brevi o salta tutto

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Il Comune di Milano è impaziente e chiede a Inter e Milan di accelerare sul fronte San Siro, in particolare sulla presentazione della documentazione richiesta per far procedere l’iter verso una cessione dell’attuale impianto e delle aree limitrofe. Altrimenti, il rischio è che il tavolo sul progetti salti.

Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, si tratta di una sorta di ultimatum per Inter e Milan. Infatti, Palazzo Marino e il sindaco Giuseppe Sala si aspettano a breve il documento di fattibilità delle alternative progettuali e sull’offerta d’acquisto. Questa documentazione, fino alla giornata di ieri, non è stata presentata dai club.


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Ed ecco che è arrivato il messaggio diretto del Comune nella consueta riunione del giovedì: se Inter e Milan dovessero tardare ancora, Palazzo Marino si dice pronto a interrompere il canale di comunicazione e in ultima istanza di presentare un bando alternativo per la vendita dello stadio. Un sentimento di apprensione che nasce dal sentimento che i club stiano temporeggiando, nonostante le rassicurazioni, per via di valutazioni che portino a un progetto diverso. L’esempio più lampante è quello del Milan che continua a far proseguire l’iter a San Donato, nonostante le richieste di interromperlo sia da parte del Comune, ma anche di Regione Lombardia.

Le fasi dell’iter amministrativo prevedono che dopo il deposito del documento delle alternative progettuali e dell’offerta d’acquisto tocchi al Comune istruire la pratica. Tocca poi alla conferenza dei servizi che dovrebbe concludersi con la dichiarazione di pubblico interesse, mentre contemporaneamente si lavora sull’offerta d’acquisto. Il Comune a quel punto fa un avviso pubblico per capire se ci sono altri soggetti interessati all’acquisto. Secondo un’interpretazione della Legge Stadi a partecipare potrebbero essere solo le società sportive che svolgono un’attività sportiva a livello professionistico. Una limitazione che ridurrebbe di molto la partecipazione all’avviso pubblico.

Ma qui nascono dei contrasti fra le istituzioni. Secondo l’avvocato Stefano Nespor, grande esperto di diritto e ai tempi anche difensore del sindaco Sala, la normativa ha subito delle modifiche tra cui quella per cui «il soggetto che propone l’intervento non può più essere un’associazione sportiva e, poiché questo comporta la cessione di aree e immobili di proprietà comunale, dovrà essere scelto a seguito di una procedura concorsuale». Il parere è stato reso noto dal consigliere ambientalista, Enrico Fedrighini durante l’ultimo Consiglio comunale dedicato allo stadio.

Proprio queste incongruenze fra le varie istituzioni sono una delle ragioni per cui i club non hanno ancora accelerato sul lato San Siro perché non vedono tempistiche certe, una delle condizioni necessarie per far procedere l’iter verso l’acquisto dello stadio e delle aree limitrofe. Ma anche per questo, il Comune vuole l’accelerata decisiva che faccia partire una volta per tutte l’iter burocratico prima che a settembre scatti il vincolo della Sovrintendenza sul secondo anello del Meazza che andrebbe a complicare il tutto.

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