Cagni: «Alla Sampdoria serve equilibrio, l’obiettivo ora è cambiato. Devono pensare solo a questo» | OneFootball

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Calcionews24

·12 janvier 2025

Cagni: «Alla Sampdoria serve equilibrio, l’obiettivo ora è cambiato. Devono pensare solo a questo»

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Le parole di Luigi Cagni, ex allenatore, sulle difficoltà in Serie B della Sampdoria. Tutti i dettagli sulla stagione dei blucerchiati

Luigi Cagni ha parlato della Sampdoria in esclusiva a SampNews24.

La Sampdoria avrà il compito di provare a migliorare una classifica complicata dopo la prima parte di questa stagione. Cosa serve, secondo lei per ripartire?


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«Serve equilibrio, in tutti i sensi: sia in campo, sia a livello societario. Quanto fatto nel girone d’andata non ha pagato, dunque serve fare il contrario. Anche la società deve capire che non puoi cambiare tre allenatori in un girone, perché diventa un problema serio. Poi ho letto che hanno una rosa troppo folta, e anche questa è una cosa che non va: quando parti a inizio stagione devi avere un gruppo di 24/25 giocatori adatti a un campionato di un certo tipo. C’è bisogno di organizzazione e di equilibrio nelle scelte, che è la cosa più difficile da ottenere nel calcio».

Manfredi, in conferenza, ha rimarcato la direzione del progetto, pur ammettendo le difficoltà vissute di recente sul piano sportivo. Cosa ne pensa delle parole del presidente blucerchiato?

«Questo è il ragionamento da fare: ora bisogna portare serenità e prendere poche decisioni per non destabilizzare l’ambiente. Gli equilibri, dicevo, sono determinanti. Bisogna lavorare senza esaltazioni o pressioni, facendo un passo dopo l’altro e dimostrando sul campo il proprio valore, parlando il meno possibile. Io la vedo così perché la vedevo così anche da calciatore. Sai quante partite ho sbagliato sotto l’aspetto tattico o tecnico? Ma non ho mai sbagliato sotto il punto di vista mentale. Al giorno d’oggi io non posso comprendere come un giocatore possa non avere una condizione psicofisica ottimale. Ho allenato a Genova, e a Marassi, se butti il sangue in campo, non ti dicono nulla. Quello che devi fare è correre: una volta fatto questo sei all’80% del lavoro, poi devi mettere in campo le qualità individuali. E la Samp, di qualità individuali, ne ha».

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