Calcionews24
·8 novembre 2024
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Rafa Benitez ha vinto la Champions League nel 2005 ai danni del Milan, in una finale indimenticabile e irripetibile nell’evoluzione del risultato dal 3-0 per i rossoneri al 3-3 finale, con successo ai rigori dei Reds. Su La Gazzetta dello Sport esprime le sue valutazioni dopo la quarta giornata della competizione, che ha visto 3 vittorie italiane (Inter, Milan e Atalanta), un pareggio (Juventus) e una sconfitta (Bologna).
HA PARLATO CON GASPERINI – «E così mi sono potuto immergere un po’ dentro al fenomeno-Atalanta. È una squadra dalla identità fortissima, ha le sembianze del suo allenatore, che ha enormi pregi e idee forti che tendono in genere a dominare le partite. E poi è empatico: essere chiaro con i calciatori, riuscire a trasmettere i propri concetti e metterli in condizione di esprimersi in serenità diventa un fattore che va ad aggiungersi agli schemi, alla natura della Dea».
ALCUNE BIG SONO CADUTE – «E ci può stare anche un abbassamento della concentrazione, perché riuscire a restare protagonisti ogni tre giorni – tra Champions e campionati – è una faticaccia. Sono state giocate quattro gare ma restano ancora a disposizione dodici punti, i valori potrebbero essere confermati, c’è la possibilità di recuperare per chi sta in ritardo».
LIVERPOOL-BAYER LEVERKUSEN 4-0 – «Gara dalle due anime, sviluppatasi nel secondo tempo, quando i Reds hanno cominciato a sfondare a sinistra, dove incontravano Frimpong, bravo in una fase e solo un po’ nell’altra. Partita dai contenuti tecnici elevati, il Bayer Leverkusen ha resistito 45’, poi ha subito Luiz Diaz, il movimento di Gakpo, quello di Salah».
IL QUADRO GENERALE – «I 12 punti del Liverpool danno la dimensione della squadra di Slot. Ma poi ci sono numeri che spiccano: l’Inter e l’Atalanta non hanno ancora subito un gol e hanno dovuto confrontarsi anche con avversari di indiscutibile qualità: c’è equilibrio in entrambe le squadre nerazzurre e una forza offensiva che riesce a non incidere sulla organizzazione difensiva. Il Milan si è rialzato immediatamente, dopo la falsa partenza delle sue due gare, è pienamente in corsa. Dispiace per il Bologna ma il battesimo in Champions League a volte può avere un prezzo da pagare e poi mi pare anche che negli episodi, Italiano non sia stato fortunato»
LE FAVORITE – «Continuo a pensare che la lotta sia lunga e dura, che chi ha perso qualcosa per strada – come il Psg e l’Atletico – abbia la struttura per riprendersi. Ma agli ottavi ne passano otto e le altre dovranno uscire dal tabellone: qualcuna rimarrà fuori».
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