Inter News 24
·31 décembre 2024
Inter News 24
·31 décembre 2024
Sergio Conceicao si è presentato in conferenza stampa come nuovo allenatore del Milan. L’ex calciatore dell’Inter ed ex tecnico del Porto, arriva a sostituire il suo connazionale Paulo Fonseca, esonerato al termine del match pareggiato contro la Roma a San Siro. Queste le sue dichiarazioni.
ARRIVO AL MILAN – «Sono orgoglioso, è un piacere per me venire a lavorare in un club così grande. Li conosco da giocatore e da tecnico, è un passo avanti nella mia carriera. I tifosi sono l’anima del club, senza loro è difficile vivere e crescere. Dobbiamo rispettare questi valori, se sono qua non è un buon segno. Qualcosa non è andata bene. Non è la colpa di una sola persona ma di tutti. Dobbiamo adesso riflettere, non c’è tanto tempo per lavorare per la gara contro la Juve ma non cerchiamo scuse. Siamo qui per vincere e per essere competitivi».
PROBLEMI – «Non c’è il problema di una cosa, ci sono tante cose che non funzionano. Altri preferiscono parlare di tattica, altri di problemi fisici, altri mentali. Paulo ha avuto bellissimi periodi qua, altri non tanto, ma questo fa parte del mestiere dell’allenatore. Noi cerchiamo sempre la perfezione, ma non è possibile. Giochiamo contro avversari di qualità, sia in Italia che in Champions League, ma noi siamo preparati per questo. Ma non voglio entrare nei dettagli».
PASSAGGIO DA CALCIATORE AD ALLENATORE – «È tutto diverso. Noi pensiamo quando siamo giocatori che capiamo tutto di calcio, ma non è così. Pensiamo al nostro giardino. L’allenatore non dorme neanche, per me stanotte è stato difficile. Lo stress di voler conoscere tutte le cose qua dentro, le persone, perché tutti sono importanti, il magazziniere, al nostro presidente. Noi staff abbiamo tanta voglia di bruciare le tappe ed arrivare ad una conoscenza di tutto e di tutti velocemente, perché i tempi sono corti e vogliamo essere essere presenti ed attivi».
FILOSOFIA DI GIOCO – «Io vado con le mie convinzioni a livello di lavoro e tattico. Il sistema per me non è tanto importante, ma la dinamica sul campo. Poi c’è una strategia, una base, un lavoro sui principi: la squadra deve capirli. Il gioco dominante? Per me il calcio è semplice, molto semplice: c’è una porta e bisogna fare gol e non prenderli. Se poi il gioco dominante significa altro, per me significa fare i risultati. Possesso palla, tiki taka: per me il tiki taka è metterla dentro».
OBIETTIVO CHAMPIONS LEAGUE – «C’è tanto lavoro da fare. Ci sono tanti giocatori importanti. Con quelli che sono disponibili lotteremo per arrivare a vincere».
CHE TIPO DI ALLENATORE E’ – «Ognuno ha il suo lavoro, si comunica tutti i giorni. Oggi ho parlato con il nutrizionista: mi piace entrare dentro tutti gli ambiti. Ma questo è il mio lavoro. Con la dirigenza parlerò quando c’è bisogno, siamo qui a lavorare tutti remando nella stessa direzione. Tutti vogliamo una cosa: che il Milan arrivi in Champions, e c’è già un trofeo in palio. Siamo il Milan».
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