ESCLUSIVA PSB – Barone (Sky): “Spezia-Pisa, il Picco spinge da morire! Serie B su Sky? Ci è mancata molto e viceversa, l’anno prossimo…” | OneFootball

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·3 mars 2025

ESCLUSIVA PSB – Barone (Sky): “Spezia-Pisa, il Picco spinge da morire! Serie B su Sky? Ci è mancata molto e viceversa, l’anno prossimo…”

Image de l'article :ESCLUSIVA PSB – Barone (Sky): “Spezia-Pisa, il Picco spinge da morire! Serie B su Sky? Ci è mancata molto e viceversa, l’anno prossimo…”

La Serie B è ormai entrata nel vivo: il rush finale di stagione porta con sé molti dubbi e ben poche certezze. Se il Sassuolo ha ormai chiuso la pratica per la promozione nella massima serie, per le altre 19 squadre si prospetta un finale rovente. In merito a ciò, abbiamo intervistato Daniele Barone, storico volto di Sky Sport legato in modo indissolubile al campionato cadetto. Tale legame tra il giornalista e la Serie B si è cementato nel tempo: dopo un anno di “stop” per questioni legate ai diritti televisivi, la prossima stagione potrebbe riservare qualche novità. Di seguito l’intervista integrale al giornalista e telecronista di Sky.

Partiamo dall’alto, la lotta al vertice. Se il Sassuolo naviga ormai verso la Serie A, Pisa e Spezia si contendono il secondo posto per la promozione. E domenica c’è lo scontro diretto…


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“Il Pisa, tutte le volte che quest’anno è caduto, ha saputo subito rialzarsi, vincendo e facendo anche delle buone partite. Il Pisa ha perso sul campo della capolista, che è una squadra da parecchi mesi fuori categoria, quindi ci può anche stare di perdere. Ma la personalità, la qualità e i suoi valori li ha già abbondantemente dimostrati. Non credo che ci sia bisogno di avere altre risposte al Pisa. È chiaro che se la giocherà fino alla fine con lo Spezia per il secondo posto, lo Spezia stesso è una squadra di grande carattere, di grande robustezza, che lotta su tutti i palloni. Ha trovato questo ragazzo davanti, che secondo me ha un grande futuro. Paradossalmente, da quando è arrivato Lapadula con il mercato di gennaio, la squadra ha rallentato un po’. Non significa che Lapadula sia un brutto giocatore, è un super attaccante ed è un lusso averlo in Serie B. Il campionato lo conosce bene, è una questione di meccanismi individuali tra lui e la squadra con lui. Definire preventivamente una partita come quella di Pisa e Spezia è veramente complicato. Poi entrano in gioco anche situazioni ambientali, la tifoseria…lo Spezia ha il “Picco” che spinge da morire!”.

Veniamo dunque a due squadre incompiute, in lotta per due obiettivi diversi: per la rosa allestita, la Cremonese dovrebbe giocarsela con Pisa e Spezia. E poi c’è il Modena, discontinuo e forse immaturo per i playoff, nonostante un reparto avanzato di assoluto valore.

Incompiuta o parziale delusione lo è di più la Cremonese, perché ripartiva comunque dalla finale playoff dello scorso anno, ripartiva con lo stesso allenatore, poi l’hanno cambiato, poi l’hanno richiamato. Ha in rosa giocatori di assoluto livello. Il Modena è vero che ha giocatori molto buoni e grandi conoscitori del campionato ma, per esempio, ha dovuto fare a meno di Pedro Mendes si è fatto male. Prima di rimetterlo in pista c’è sempre bisogno di un po’. Ci sono tutte le possibilità per piazzarsi tra le prime otto, soprattutto se Pedro Mendes torna finalmente in piena forma e trova un po’ di continuità, che è la barriera magica del campionato di Serie B. È talmente lungo e dispendioso…il Modena è una buona squadra, ma secondo me più del Modena vanno considerate altre incompiute o delusioni. Il Palermo che ha viaggiato tra troppi alti e bassi, adesso ultimamente sta andando un pochino meglio. Per non parlare della Samp. Poi la Cremonese che, sul punto di fare il decollo, si è fermata o quantomeno ha frenato”.

La Sampdoria è la delusione più grande del campionato?

“Probabilmente sì, perché quando leggiamo i numeri o valutiamo i giocatori in organico, la Sampdoria pronti via e ha preso la coppia Coda-Tutino…ti aspetti un grande campionato. Poi c’è il fatto di aver mandato via Pirlo dopo poche giornate, sintomo di confusione societaria. Sono state sbagliate delle scelte: o non rinnovi il contratto a Pirlo, oppure quantomeno gli devi dare un pizzico di fiducia in più. L’esonero dopo 3-4 giornate mi dà il senso di una situazione che evidentemente era stata valutata male, a meno che, ma questo lo sanno soltanto loro e noi non lo sapremo mai, nella famosa stanza dei bottoni non sia successo qualcosa di grave. Ma per quello che io so, è stata una valutazione tecnica, che rivela mancanza di chiarezza proprio. Secondo me la delusione più grande è la Samp. È l’esempio di come in situazioni societarie non chiarissime, dove magari si lavora anche in buona fede, ci possa essere un po’ di confusione, un po’ di incertezza. Il risultato tecnico diventa, secondo me, legittimamente figlio di quella che è la situazione societaria. Un po’ come la Salernitana, l’altro esempio abbastanza palese secondo me…le incertezze societarie sono andate a riverberarsi sui risultati tecnici“.

In zona playout si aggira anche il Brescia: il doppio scossone stagionale (Bisoli e poi il ritorno di Maran) non sembra aver avuto granché effetto..spettri di due anni fa che tornano a farsi sentire?

Il Brescia è sempre un caso un po’ a parte, perché Cellino lo conosciamo…è un presidente fatto ad un certo modo, ha esonerato allenatori anche per molto meno. Ora il Brescia è alle soglie della zona playout, Maran è un allenatore molto preparato, molto valido, però Brescia è una situazione sempre un po’ anomala…tutto è sempre molto legato agli umori e alle aspettative, legittime, del presidente“.

Carrarese e Cosenza stanno lottando per la categoria: una dà filo da torcere a ogni avversario, l’altra avrebbe bisogno di un miracolo come con Viali e Bisoli. Anche quest’anno il Cosenza non va dato per vinto?

“Lato Cosenza, va ovviamente ricordato che ha i suoi punti di penalizzazione, senza i quali sarebbe ancora di più e ancora meglio autorizzato a lottare per la salvezza. La classifica è questa, i punti di penalizzazione li ha presi perché hanno riscontrato queste irregolarità amministrative, quindi la classifica è questa e dice che il Cosenza si sta staccando. È vero che negli ultimi anni ci hanno abituato a Cosenza a imprese straordinarie, ma quest’anno francamente sembra un po’ più difficile, proprio per le circostanze generali che ci sono intorno alla squadra. La Carrarese sta facendo ben oltre quello che ci si aspettava. Quando è partito questo campionato tutti davamo la Carrarese come squadra fortemente indiziata per la retrocessione. Ha cominciato anche il campionato giocando non nel suo stadio, quindi questo può essere sempre un handicap. Però se la sta giocando, ha una bella tigna e rispecchia il suo allenatore. Ha battuto anche Pisa e Palermo, sempre nei finali. È una squadra con carattere e personalità. Anche l’anno scorso nessuno si sarebbe aspettato che sarebbe stata la Carrarese a essere promossa, ai playoff erano arrivate squadre di maggiore caratura come Vicenza, Padova, Torres e Benevento”.

A proposito della lotta per la Serie B: quanto sarebbe esotico vedere il Cerignola in cadetteria? I pugliesi guardano tutti dall’alto nel Girone C…

“In questi ultimi anni dalla Serie C sono venute fuori delle belle storie, anche di realtà urbanistiche piccole. Ci sta alla grande che il Cerignola possa salire su. Ma c’è una nota triste in questi casi…dovesse arrivare in Serie B, non ha evidentemente uno stadio adeguato. Si ritroverebbe come Carrarese e Juve Stabia a inizio anno: mi spiace ogni volta che queste bellissime storie di calcio, di passione popolare, debbano traslocare. Il Cerignola sarebbe forse costretto ad andare a giocare a Bari, stadio troppo grande, con poche persone: non è mai come giocare in casa. Un po’ come la Feralpisalò a Piacenza, una tristezza unica. Stadio enorme con 200 persone. Questo è poi il problema che purtroppo abbiamo in Italia, non siamo adeguati con gli stadi. Quello di Cerignola non è uno stadio adatto e quindi la squadra sarebbe costretta, almeno per i primi mesi, ad andare a giocare da un’altra parte perché non ha lo stadio. È la grande nota dolente del nostro calcio, in Italia siamo il quarto mondo“.

Infine, sulla prossima stagione: rivedremo la Serie B su Sky? Vi manca il fascino del campionato cadetto?

“Ti dico che se mi conosci e se conosci un po’ la mia storia, sai quanto io sia legato alla Serie B. A me personalmente manca da morire la Serie B, è il mio campionato del cuore. Certo c’è la Serie A, i gol europei e tutto quello che vuoi. Però io a Sky da 25 anni mi sono sempre occupato di Serie BManca molto a me, manca molto al nostro gruppo di lavoro perché comunque la Serie B è un campionato pieno di fascino, sempre imprevedibile, sempre emozionante. Mi fa piacere aver ricevuto in questi mesi tanti attestati di stima e d’affetto. Credo che a Sky sia mancata molto la Serie B e viceversaTi dico solo che l’anno prossimo spero si possa ricominciare, che si possa ripartire: il vincolo, il legame tra Serie B e Sky dura veramente da quando iniziavamo a trasmettere e ci chiamavamo Telepiù”.

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