Ihattaren: “In passato scelte non buone anche per colpa mia” | OneFootball

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·4 mars 2025

Ihattaren: “In passato scelte non buone anche per colpa mia”

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Mohamed Ihattaren è tornato a far parlare di sé ma questa volta per il calcio giocato ed ha rilasciato un’intervista ad ESPN.

Un passato in Italia con le maglie di Juventus e Sampdoria poco fortunato, Mohamed Ihattaren ha rilanciato la sua carriera in Olanda con la maglia del Walwijk. L’attaccante, ora, è al centro di una diatriba tra nazionale olandese e marocchina che se lo contendono. Il classe 2002 ha parlato di questo in un’intervista a ESPN.


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L’intervista di Ihattaren

“La Federcalcio olandese mi ha contattato attraverso vari canali, anche tramite il mio agente, Jose Fortes Rodriguez. Ma io personalmente con loro non ho parlato, sicuramente mi piacerebbe, è un bel palcoscenico per potermi mettere in mostra. Ma non ci sto pensando, per quanto il fatto di attirare interesse mi onori. Alla fine non mi importa: Paesi Bassi o Marocco, voglio solo giocare a calcio. Ed è difficile, perché è come quando devi scegliere tra il padre e la madre. Poter giocare per il Marocco sarebbe un orgoglio, ma comunque sono davvero grato ai Paesi Bassi, qui siamo riusciti a costruirci una vita”.

Ihattaren a Walwijk è rinato e lo conferma lui stesso: “Mi sto divertendo un sacco, come non mi succedeva da tanto tempo. Ultimamente avevo trascurato la cosa, ma ho ricevuto l’aiuto per tornare ad essere felice. Sono davvero semplicemente felicissimo di poter tornare di nuovo a giocare a calcio”. Torna poi con la mente a quando le cose non andavano bene: “Quando sono arrivato all’Ajax e ho fatto qualche buona partita, pensavo di essere già ‘arrivato’. E nel privato le cose non miglioravano. Io stesso non ho sempre fatto delle buone scelte… Sono arrivato a sentire talmente tanto la mancanza del calcio che non riuscivo nemmeno più a guardarlo. Un passaggio importante è stato riconoscere i miei errori, pensavo sempre che fosse colpa di qualcun altro… Di recente ho capito che era anche mia”.

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