DirettaCalcioMercato
·16 avril 2025
Inter, Marotta: “Dobbiamo partite come se fossimo 0-0. Futuro? Puntiamo su giovani talenti italiani”

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·16 avril 2025
L’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta ha rilasciato delle dichiarazioni nel pre-partita ai microfoni di Sky Sport.
È una gara importante per i nerazzurri, forse una delle più cruciali e significative della stagione. Difatti con il successo di oggi i nerazzurri raggiungerebbero le semifinali di Champions League. L’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta si è ritenuto soddisfatto dei risultati acquisti sotto l’egida di Simone Inzaghi. “Dobbiamo giocare come se fossimo 0-0. L’apporto dei nostri tifosi sarà di grande aiuto per quello che può essere un obiettivo straordinario che tutti vogliamo raggiungere”.
La compattezza può essere determinante.
“E’ stata una delle nostre peculiarità. Ma oggi tutte le squadre giocano per fare gol, questa caratteristica è subentrata a un tipo di calcio più conservativo. Speriamo che questa sia una bella serata”.
Ci ha già illustrato che il piano del futuro è quello di ringiovanire. Cambierebbe lo status in base alle vittorie?
“Noi abbiamo un piano a prescindere di come finirà la stagione, che vogliamo chiudere nel migliore dei modi ma che rappresenta già un obiettivo soddisfacente e che ci ha dato anche una certa stabilità economica. In futuro potremo fare investimenti mirati con obiettivi predefiniti, puntando su giocatori di talento, uno zoccolo duro di italiani, ringiovanendo la rosa e mixando giocatori più giovani ed esperti”, ha proseguito Giuseppe Marotta.
Perché italiani?
“Uno degli obiettivi è il campionato italiano e spesso ci si trova a giocare in campi sconosciuti ai più. Lo straniero spesso non è abituato a vivere una certa pressione, mentre il giocatore italiano può facilitare quest’aspetto”.
Cosa intendi per giovani?
“Dall’estero comprano giocatori di 19/20 anni. La carriera si accorcia per giocatori in età anagraficamente avanzata. La caratteristica è: giovani dentro, motivati dentro. Perché il calcio oggi è un dispendio di energie, che qualche anno fa non era”.