Juve, Lichtsteiner: «Gli allenamenti di Conte erano massacranti, ma che mentalità! Ora si soffre, ma torneremo a vincere» | OneFootball

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Calcionews24

·14 mai 2025

Juve, Lichtsteiner: «Gli allenamenti di Conte erano massacranti, ma che mentalità! Ora si soffre, ma torneremo a vincere»

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Le parole di Stephan Lichtsteiner, ex esterno della Juve: «Primo gol? Voglio essere ricordato per i 7 Scudetti; torneremo a vincere»

Stephan Lichtsteiner ha parlato a la Gazzetta dello Sport dei suoi anni alla Juve. Di seguito le parole dell’ex esterno bianconero.

CONTE – «Allenamenti molto massacranti. Non è quella la cosa che più mi è rimasta però. Antonio ti mandava in campo sapendo tutto: cosa avrebbero fatto gli avversari, come agire in determinate situazioni tattiche. Avevamo qualcosa in più. Giocare con la Juventus è completamente diverso e Conte lo faceva capire. Ci diceva che per restare nella storia bisogna vincere. All’inizio del primo anno solo lui credeva di poter fare qualcosa di grande. Noi ci fidammo di lui e negli ultimi due mesi eravamo convintissimi di farcela»


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PRIMO GOAL – «Preferisco restare nella storia per i sette Scudetti. Quel goal fu importante perchè nelle amichevoli estive qualcosa non funzionava e vincere ci ha dato fiducia. Con Pirlo c’era feeling speciale: se scattavo con i tempi giusti la palla arrivava. Era naturale, non lo provavamo in allenamento spesso. Non c’era nemmeno bisogno chiamassi la palla perchè Andrea ha occhi ovunque»

ESCLUSIONI DALLA LISTA UEFA – «Scelte di Allegri ma in entrambi i casi a gennaio sono rientrato. Ero rimasto male ma le cose negative nella vita succedono, basta saper reagire»

BUFFON DOPO IL REAL – «Mai visto così arrabbiato. Il rammarico però dobbiamo averlo per lo 0-3 dell’andata: eravamo forti e non sarebbe dovuto succedere. Certo, è una decisione sbagliata dell’arbitro ma fa parte del calcio. Non era giusto ma va accettato»

NO ALL’INTER – «Serietà. Amo la Juventus e non potevo giocare all’Inter. Ora soffro da tifoso ma penso torneremo a vincere»

COSA RESTA DEGLI ANNI ALLA JUVE – «La mentalità. Devi dare il massimo, vinci, ti godi il momento e ricominci subito a dare il massimo per un’altra vittoria. Ci sono giocatori fatti per la Juve e altri che pur bravi non sono fatti per la Juve. Nel primo gruppo ci sono quelli che riescono a gestire lo stress e hanno la lucidità di andare oltre il risultato o il momento, che lanciano messaggi giusti ai compagnie capiscono davvero cosa significa indossare quella maglia, imparano da chi c’era prima ed insegnano a chi viene dopo»

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