Sampnews24
·25 janvier 2025
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·25 janvier 2025
Il Mantova esce con un punto importante strappato in rimonta alla Sampdoria in questa importante giornata di Serie BKT. I virgiliani si trovano infatti in un a posizione di classifica Tranquilla al contrario dei ligri che non riescono a vincere da tre mesi. Al termine dell’incontro il tecnico dei padroni di casa ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito agli avversari durante la propria conferenza stampa:
CAMPIONATO – «La Serie B è un campionato talmente equilibrato che ci si trova a lottare per obiettivi molto diversi seconda dei risultati del breve termine. La Sampdoria, però, in base a ciò che ho visto, per blasone e composizione della rosa, è una squadra costruita per alti piazzamenti. Fa strano vederla lì, ma ti dico che secondo me se ne tirerà fuori, non lotterà per non retrocedere».
PARTITA – «Gli errori non sono un problema, fanno parte dello sport. Ovviamente ti mettono in difficoltà, ma non sto qua a cercare i colpevoli. La gara è stata condizionata dalle prime due reti, avevamo sempre il pallino del gioco all’inizio. Sapevamo però che un episodio avrebbe potuto cambiare la partita e così è stato. L’ho detto anche ai ragazzi a fine gara, se abbiamo dato tutto non abbiamo nulla da recriminare. Non siamo felici al massimo, ma ce lo prendiamo come risultato. Non è la prima volta che recuperiamo partite già compromesse, siamo stati anche un pizzico fortunati, e addirittura abbiamo avuto pure l’occasione per vincere».
INTERVALLO – «Cosa ho detto a fine prime tempo? Ho cercato di parlare con tranquillità, chi sbaglia non sbaglia apposta, è perché vuole fare bene. I giocatori, quando sbagliano, lo fanno in buona fede. La sensazione era che un episodio positivo avrebbe potuto cambiare la partita, i nostri attaccanti sono stati bravi su entrambi i gol».
GIORDANO – «Simone è un ragazzo molto serio, intelligente e curioso. Per me ha fatto un’ottima partita, sono molto soddisfatto del suo esordio da titolare».
RISULTATO – «Noi cercavamo di creare spazio tra le linee, non eravamo remissivi. Volevamo attirarli fuori per poi colpirli di sorpresa, e ci siamo quasi riusciti con Galuppini e Debenedetti alla fine».