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·21 mai 2025

Multiproprietà, Europa League a rischio per il Crystal Palace: decisione a giugno

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Il tema della multiproprietà rischia di diventare nuovamente argomento di discussione in seno alla UEFA in vista della prossima stagione. Questa volta, a rischiare l’estromissione dalle coppe europee è il Crystal Palace, club inglese che ha conquistato l’accesso alla prossima edizione dell’Europa League, grazie alla conquista della FA Cup.

Secondo quanto previsto dalle norme della Federcalcio europea, nessun individuo può controllare due club che partecipano alla stessa competizione organizzata dalla UEFA, e l’attuale proprietario del Lione, John Textor, risulta essere anche il maggiore azionista del Crystal Palace, con il 45% delle quote, tramite la sua società Eagle Football Holdings.


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La vittoria del Paris Saint-Germain contro il Reims nella finale di Coppa di Francia in programma questo fine settimana confermerebbe la qualificazione del Lione all’Europa League, dopo il sesto posto ottenuto in Ligue 1. Il Comitato di Controllo Finanziario dei Club (CFCB) della UEFA sembra intenzionato ad aprire un’indagine sul caso, con una decisione attesa per l’inizio di giugno.

Secondo i regolamenti, qualora venisse stabilito che l’influenza di Textor sul Crystal Palace supera i limiti consentiti, il club inglese – che può concludere la Premier League al massimo al nono posto – sarebbe escluso dalla competizione per via del piazzamento inferiore nel proprio campionato nazionale rispetto al Lione. Le restrizioni includono il possesso della maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o «la capacità di esercitare con qualsiasi mezzo un’influenza decisiva nei processi decisionali del club».

Secondo il quotidiano inglese The Guardian, il Crystal Palace sosterrà che la struttura proprietaria del club, che garantisce alla Eagle Football di Textor pari diritti di voto rispetto ai co-proprietari Josh Harris, David Blitzer e al presidente Steve Parish, dimostra il rispetto delle normative UEFA. Inoltre, pare che Eagle Football non sia coinvolta in nessun aspetto operativo della gestione del club, un altro dei criteri chiave imposti dalla UEFA.

Textor avrebbe recentemente avviato colloqui con gli altri azionisti americani, Blitzer e Harris, per acquistare le loro quote nel Crystal Palace, pari a circa il 36% del club. In passato, Textor aveva invece manifestato l’intenzione di vendere la sua partecipazione nel club londinese, frustrato per la scarsa influenza esercitata su mercato e gestione sportiva.

Qualora la UEFA dovesse accertare le violazioni, il Crystal Palace sarebbe estromesso dalla competizione e al suo posto – come prevedono i regolamenti UEFA – entrerebbe la squadra inglese meglio piazzata in campionato. Stando così le cose, secondo la classifica attuale il Nottingham Forest scalerebbe in Europa League e il Brighton in Conference.

Lo scorso mese, il proprietario dello stesso Nottingham Forest, Evangelos Marinakis, ha trasferito le sue quote nel club inglese in un blind trust per rispettare le regole UEFA sulla multiproprietà, in vista della possibile qualificazione sia della squadra che milita in Premier League sia dell’Olympiacos alla stessa competizione europea per club.

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